Gruppo Tamos, quattro condanne per bancarotta fraudolenta
Cinque anni e sei mesi di reclusione a Bruno Tamos. Quattro anni alla figlia Simonetta. Quattro anni e sei mesi a Roberto Astuni. E due anni, con la sospensione condizionale della pena, a Elio Mosca, al quale sono state concesse le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate. Sono queste le condanne stabilite dal Tribunale di Trieste per il crac - da 16 milioni di euro - del gruppo Tamos, con quattro società di informatica dichiarate fallite nel 2004: la New Enterprise Technology, la Business Gate spa, la One Multimedia Service srl e la Web Techna spa. Bruno e Simonetta Tamos e Roberto Astuni sono stati giudicati colpevoli a vario titolo di bancarotta fraudolenta per distrazione di soldi e di bancarotta fraudolenta per falsificazione di bilanci e scritture contabili. Per un capo d’imputazione inerente quest’ultimo reato è stato condannato Elio Mosca, assolto invece dall’accusa di bancarotta fraudolenta per distrazione di soldi. La sentenza è stata pronunciata dal collegio giudicante presieduto da Filippo Gulotta e composto anche dai giudici Giorgio Nicoli e Monica Pacilio.
I giudici hanno inoltre condannato gli imputati al pagamento delle spese processuali, applicando anche l’interdizione dai pubblici uffici perpetua a Bruno Tamos e per cinque anni a Simonetta Tamos e a Roberto Astuni. Disposto poi a carico di Bruno Tamos, Roberto Astuni ed Elio Mosca il risarcimento dei danni a favore del Fallimento “One Multimedia Service srl”, parte civile nel procedimento. E i tre dovranno inoltre pagare ulteriori 10mila euro per le spese di costituzione e rappresentanza in giudizio sostenute dalla stessa. Il collegio giudicante, con la sentenza, ha inoltre sancito il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Bruno e Simonetta Tamos e di Roberto Astuni relativamente alle accuse di bancarotta semplice per aver aggravato il dissesto finanziario della società e di bancarotta da falso in bilancio per aver causato il dissesto. Per il deposito delle motivazioni della decisione i giudici Gulotta, Nicoli e Pacilio hanno fissato il termine di novanta giorni.
Il procedimento giudiziario - con il pubblico ministero Lucia Baldovin titolare del fascicolo - aveva visto i due Tamos, Astuni e Mosca coinvolti in quanto, all’epoca dei fatti contestati, ai vertici delle quattro società di informatica del gruppo Tamos. Gruppo nato all’incubatore Bic e poi trasferitosi nella palazzina Q del comprensorio di Area Science Park.
Nei primi giorni del gennaio scorso, l’udienza che avrebbe dovuto concludere il processo era stata rinviata a causa di un’omessa notifica. Un mese dopo, la sentenza.
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