Gruppo De Eccher: pronta la cessione di Portopiccolo

Lettera di impegno vincolante da parte di un Fondo internazionale. Operazione da finalizzare a inizio autunno

UDINE. Il Gruppo de Eccher ha ricevuto una lettera di impegno vincolante per l’acquisto del complesso turistico di Portopiccolo da parte di un importante Fondo internazionale di private equity che ha già rilevanti investimenti nel settore turistico in Europa.

Lo annuncia oggi giovedì 5 settembre lo stesso Gruppo, precisando che l'operazione prevede la vendita della parte del complesso immobiliare oggi detenuta da Rilke Srl (società controllata dal Gruppo de Eccher) ad un nuovo fondo immobiliare di diritto italiano, appositamente costituito, e la successiva cessione di una quota di controllo al Fondo, che proseguirà l’attività sulla base di un piano di investimenti già delineato e sviluppando le sinergie con gli operatori turistici già presenti e con nuove realtà, "mettendo a disposizione di Portopiccolo la sua pluriennale esperienza nel settore".
Si prevede che l’operazione venga finalizzata all' inizio dell'autunno. La governance del nuovo veicolo verrà affidata al Fondo, mentre il Gruppo de Eccher manterrà una quota di partecipazione.

L'operazione - informa ancora la nota - rientra nel Piano Strategico 2019-2023 che il Gruppo de Eccher ha deciso di intraprendere nell’autunno dello scorso anno "per fare fronte alla situazione congiunturale creatasi nel settore". Il Piano prevede una riorganizzazione societaria e la rifocalizzazione sul proprio core business di general contractor, con l’obiettivo primario di riqualificare le fonti di finanziamento, ponendo così le basi per una decisa ripresa del trend positivo che ha contraddistinto le performance del Gruppo sino al 2017.

«Il 2018 – commenta il presidente Marco de Eccher - è stato un anno difficile per il settore delle costruzioni a livello internazionale e soprattutto in Italia. Nel nostro paese l’ulteriore deterioramento del già complicato equilibrio economico-finanziario di molti attori del settore, ha determinato un ulteriore scossone per il sistema. Alcune importanti aziende, tra le prime del settore nel nostro paese per storia e dimensioni, hanno manifestato una situazione di crisi che ha avuto effetti tali da richiedere un intervento politico anche per evitare conseguenze di più ampia portata sull’occupazione e sugli operatori finanziari istituzionali. In questo contesto macroeconomico è stato inevitabile anche per il gruppo de Eccher subire alcuni contraccolpi

«A fronte di ciò – aggiunge il presidente de Eccher – abbiamo deciso di avviare un percorso di consolidamento del Gruppo attraverso una serie mirata di azioni. La cessione di Portopiccolo è una delle operazioni straordinarie volte a centrare questo obiettivo, riconducendo gli indicatori finanziari ai livelli precedenti. Anche la fusione delle due principali realtà societarie del Gruppo con l’incorporazione di Codest International da parte della capogruppo Rizzani de Eccher avrà effetti complessivamente positivi sia in termini organizzativi sia commerciali.»

Il bilancio chiuso al 31 dicembre 2018, che risente della svalutazione del complesso di Portopiccolo, evidenzia un valore della produzione complessivo di 956,2 milioni di Euro (1.073 milioni di Euro nel 2017) ed un Ebitda pari a 35,2 milioni di euro (62,3 milioni di euro nel 2017). Il risultato netto di pertinenza del Gruppo - si legge nella nota - ha registrato una perdita di 46 milioni di euro (utile di 21,2 milioni di Euro del 2017) essenzialmente determinata dalla svalutazione del complesso di Portopiccolo resasi necessaria a seguito della decisione di cederne il controllo. Il valore della produzione nell’esercizio 2018 è stato realizzato per l’84% all’estero e per il 16% sul mercato italiano, in linea con il 2017. Il portafoglio lavori al termine dell’esercizio risulta pari a 1.880 milioni di euro, con una incidenza delle commesse estere superiore all’85%.

«Il Gruppo - conclude Marco de Eccher - rimane solido e ci sono incoraggianti prospettive per il futuro. La strategia delineata nel piano industriale, orientata ai mercati sviluppati e ai progetti di medie dimensioni, ha consentito di acquisire nuovi lavori nel continente Nord Americano ed in Europa. Nei primi 4 mesi del 2019 infatti le acquisizioni ammontano a 460 milioni di euro ed altre ancora sono nella pipeline commerciale del Gruppo con fondate prospettive di successo».

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