Grossista di Trieste risarcito dopo cinque anni, il caso a “Striscia la Notizia”
TRIESTE. Se il danno fosse stato provocato da un uragano, una bufera, una tempesta o dalla caduta di grandine, lo avrebbero liquidato senza batter ciglio, ma siccome – nel caso specifico – fu determinato dal vento, si sono opposti. Un paradosso che ha visto contrapporsi in un’aula del Tribunale di Udine, la Lazzarini Franco & C. srl, un’azienda triestina che si occupa di vendita all’ingrosso di frutta e verdura, e la compagnia assicurativa Direct Line, oggi trasformatasi in Verti.
Il caso – che ieri sera è stato protagonista anche della rubrica di Striscia la Notizia “Ti assicuro che non pago”, con un graffiante servizio di Moreno Morello – ha avuto inizio a Udine, con esattezza nella zona del piazzale dell’Agricoltura, il 24 giugno 2014. Una giornata che i friulani ancora ricordano per il violentissimo temporale che, con piogge e raffiche di vento a oltre 70 chilometri all’ora, procurò gravi danni con alberi abbattuti e case e capannoni scoperchiati. Quando il maltempo colpì quelle zone, un furgone Fiat Doblò della Lazzarini era parcheggiato accanto al mercato agroalimentare all’ingrosso di Udine.
Le forti raffiche di vento avevano determinato lo spostamento di alcuni pesanti cassoni utili allo stoccaggio della merce, finiti proprio sul furgone infrangendone il parabrezza e ammaccando tutta la carrozzeria. La riparazione era costata quasi 6 mila euro. Per fortuna l’azienda aveva assicurato il furgone con una polizza auto-rischi diversi “Special top” che copriva pressoché ogni genere di danno, inclusi quelli provocati da eventi naturali quali terremoti, trombe d’aria, uragani, bufere, tempeste, caduta di grandine.
Il proprietario, che si sentiva in una botte di ferro per quanto concerne la copertura assicurativa, a quel punto si affida alla Studio3A-Valore spa, società specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. Il responsabile della sede di Udine della spa, Armando Zamparo, denuncia subito il sinistro alla Direct Line per risarcire il proprio assistito. Sembrava una formalità, invece Direct Line nega il pagamento dell’indennizzo.
Secondo la compagnia il danno non era da attribuirsi in via diretta all’evento naturale, bensì alla caduta delle casse, aggiungendo che «il fenomeno atmosferico del vento non rientra tra quelli garantiti dalla polizza», come se bufere e uragani non implicassero nemmeno un lieve venticello. Una posizione da cui la compagnia non si è mai schiodata, costringendo il titolare del furgone ad avviare una causa. Di recente il giudice Lorenzo Massarelli ha pronunciato la sentenza, dando ragione all’azienda triestina, respingendo il tentativo della Direct Line di scaricare le colpe sul mercato ortofrutticolo e condannandola a versare alla ditta Lazzarini oltre 11 mila euro tra spese di riparazione del veicolo e legali.
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