Grillini e centrodestra a braccetto Voto disertato dal centrosinistra

L’uscita di Monfalcone dall’Unione territoriale intercomunale Carso Isonzo Adriatico, di cui finora è stato Comune capofila, si consuma con i soli voti della maggiorana di centrodestra, che l’ha...
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-04.03.2017 Consiglio comunale straordinario per le UTI-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-04.03.2017 Consiglio comunale straordinario per le UTI-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

L’uscita di Monfalcone dall’Unione territoriale intercomunale Carso Isonzo Adriatico, di cui finora è stato Comune capofila, si consuma con i soli voti della maggiorana di centrodestra, che l’ha decisa, e dei due consiglieri grillini, sempre più vicini alla compagine di governo. Tutta la minoranza di centrosinistra è invece salita sull’Aventino, uscendo dall’aula e non partecipando al voto. Anche se con sfumature diverse. Se il Pd ha difeso anche dal punto di vista politico l’organismo deputato dalla Regione a sostituire le ormai eliminate Province, le esponenti delle liste civiche di centrosinistra, Cristiana Morsolin (la Sinistra per Monfalcone) e Annamaria Furfaro (La nostra Monfalcone), hanno puntato il dito soprattutto sulla scorrettezza del percorso con cui la delibera è giunta in aula e sulla mancanza di risposte sull’impatto economico e operativo della scelta.

Al voto ieri non ha partecipato anche la consigliere di Alternativa per Monfalcone Suzana Kulier che ha dovuto assentarsi dall’aula per motivi familiari ma avrebbe votato a favore della delibera. Prima di abbandonare l’aula, le esponenti del Pd (assente Omar Greco) hanno posto la questione della regolarità dell’atto se non la sua assoluta nullità. «A fronte dei pareri legali espressi in casi analoghi di altri Comuni - ha spiegato Marina Turazza, che non ha escluso l’impugnazione della delibera -, ci risulta che chi è entrato nell’Uti prima della data del 15 aprile del 2016 ne faccia parte per legge». Al segretario generale del Comune l’esponente del Pd ha chiesto anche lumi sulla regolarità del percorso che ha portato alla convocazione d’urgenza del Consiglio comunale, senza il previsto passaggio nella commissione consiliare competente. «Nel caso si esprimerà il giudice amministrativo - ha risposto Francesco Volante, capogruppo di Monfalcone responsabile - e nel caso in cui faccia dei rilievi riporteremo l’atto in aula per adeguarlo».

«In ogni caso avevamo riconosciuto a dicembre nella discussione della delibera 87 il grande senso di responsabilità del sindaco Cisint - ha detto il consigliere e segretario cittadino del Pd, Lucia Giurissa - a portare avanti la presidenza dell’Uti. Oggi con questa delibera si rinuncia invece al ruolo di leadership nel territorio della Sinistra Isonzo che era stato formalizzato attraverso la costituzione dell’Uti stessa». Al sindaco Cisint l’esponente del Pd ha imputato quindi di essere di fatto «incapace di confrontarsi con il sistema di pesi e contrappesi all’interno dell’Uti e con gli altri enti locali che ne fanno parte», ma anche di aver messo a segno un blitz nei confronti della Regione con un chiaro marchio politico. «Ma quale blitz. Quello l’avete fatto voi sull’amianto», ha replicato duramente il capogruppo leghista Federico Razzini dando il là a una serie di battibecchi tra minoranza e maggioranza. All’esterno tra il pubblico, largamente favorevole al Monfalcone “indipendente”, visto l’applauso finale, si sono visti anche i sindaci di Fogliano Redipuglia, Antonio Calligaris, che nell’Uti non è mai voluto entrate e di San Pier d’Isonzo, Riccardo Zandomeni che, assieme a Ronchi dei Legionari, potrebbe decidere di seguire l’esempio di Monfalcone.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo