Grifoni dell’isola di Cherso: presto pronto il rifugio

In via di ultimazione il centro di recupero del rapace ricavato nell’ex scuola elementare di Caisole
Il ministro Zmajlovic e il sindaco Juriako durante il sopralluogo
Il ministro Zmajlovic e il sindaco Juriako durante il sopralluogo

CHERSO. Nessun disimpegno dello Stato croato verso i grifoni, gli avvoltoi dalla testa bianca, specie autoctona presente nelle isole altoadriatiche di Cherso, Veglia e Pervicchio. Lo ha confermato il ministro croato dell’Ambiente, Mihail Zmajlovic, giunto lo scorso fine settimana a Cherso per monitorare questo maestoso volatile – simbolo dell’isola quarnerina – e per controllare l’andamento dei lavori di costruzione a Caisole (Beli) del centro di recupero di questi importantissimi spazzini della natura, tutelati in Croazia da leggi molto severe.

L’approntamento della struttura, che sarà situata nell’edificio che un tempo ospitava la scuola elementare di Caisole, voliera compresa, viene reso possibile grazie a sforzi congiunti da parte della municipalità chersina, Regione quarnerino–montana, istituto pubblico Priroda (Natura in italiano), facoltà zagabrese matematico–scientifica, Giardino zoologico di Zagabria e dalle associazioni Biom e Tramontana.

Quest’anno il dicastero di Zmajlovic ha destinato all’opera di costruzione la somma di 800 mila kune, circa 105 mila euro. Si ritiene che nell’ Adriatico settentrionale vivano e nidifichino dalle 100 alle 110 coppie di grifoni, di cui 65–70 hanno scelto Cherso quale loro dimora.

Da qui la necessità di avere un centro che vada a sostituire quello vecchio e defunto, anch’esso per anni attivo a Caisole. «Il Quarnero è l’unica area al mondo dove questi avvoltoi vivono sulle pareti a strapiombo sul mare – è quanto precisato da Sonja Šišic, direttrice di Priroda – ciò appare molto suggestivo ma è anche pericoloso, perché non raramente i piccoli esemplari cadono in acqua, finendo anche per affogare».

«È dunque necessario - ha proseguito - che la struttura di recupero, dotata di ampia voliera, riguardi proprio Cherso e per l’esattezza Caisole. Nell’ambito del centro avremo anche un ambiente per i visitatori che potranno apprendere tutto quanto riguardi i grifoni e il patrimonio naturale dell’isola. Voglio ricordare che a Cherso vi sono due riserve ornitologiche, una a Veglia e una quarta a Pervicchio».

A presenziare al monitoraggio degli avvoltoi è stato anche il sindaco di Cherso, Kristijan Jurjako: «I nostri isolani sanno come comportarsi quando un grifone precipita in mare – ha rilevato – si mettono subito in contatto con le autorità o con l’istituto Priroda. Sanno pure che i giovani grifoni vanno messi in un sacchetto, per evitare di rimanere feriti a loro volta e per far sì che i volatili siano quanto meno a contatto con gli esseri umani».

È stato fatto presente che ogni anno – grazie a volontari - vengono curati e rimessi in libertà a Cherso una decina di avvoltoi, con il nuovo centro di recupero che saprà rispondere a tutte le esigenze del caso.

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