Greco: «In Europa emergenza finita la ripresa è possibile»

Il Ceo delle Generali a Davos: «Tornati gli animal spirits» Il Leone riduce l’esposizione ai titoli di Stato italiani
Di Piercarlo Fiumanò
MARIO GRECO GENERALI
MARIO GRECO GENERALI

TRIESTE. «Il mondo non vuole più sentire parlare di crisi e di gestione dell’emergenza. Gli animal spirits stanno ritornando e si attendono con impazienza tempi migliori. L’Europa sta meglio dopo essere stato il paziente più malato dell’economia globale. La ripresa è possibile, anche in Italia a patto che si realizzino riforme come quella del lavoro»: il Ceo delle Generali, Mario Greco, al summit economico di Davos, lancia segnali positivi sul fronte della ripresa dell’economia.

Il numero uno del gruppo triestino è ottimista sul 2014: «Speriamo che la crescita in Europa si stabilizzi definitivamente dopo gli squilibri degli anni passati. Ciò significherebbe che il nostro business ricomincerebbe a crescere nuovamente, specialmente in quei Paesi che hanno sofferto di più negli anni scorsi, come la Francia, l’Italia e la Spagna. Restiamo ottimisti nei confronti dell’Asia, dove la nostra posizione sta crescendo e le economie mostrano una perdurante solidità. Il mercato assicurativo si è comportando molto bene nel 2013 e prevediamo che continui così anche quest’anno».

Le Generali continuano intanto a ridurre l’esposizione verso i titoli di Stato italiani, ha confermato il Ceo del Leone in un colloquio con Cnbc sulle nevi dei Grigioni. Banche e assicurazioni italiane, a partire dal 2011, hanno acquistato titoli di Stato esercitando anche una funzione di difesa del Sistema Paese in un clima di sfiducia e di pesante crisi finanziaria. Ora lo scenario è mutato in positivo. Greco ha ricordato obiettivi già annunciati all’Investor Day dello scorso novembre: «Abbiamo ridotto il debito italiano in portafoglio. Quando sono entrato nella compagnia nel 2012 possedevamo circa 60 miliardi di debito italiano e abbiamo chiuso il 2013 con poco più di 50 miliardi». Soltanto a fine settembre 2013 il Leone aveva in portafoglio titoli italiani per 55,5 miliardi.

Il Paese ha superato l’apice della crisi? «Il debito sovrano italiano -spiega Greco-ha registrato una forte domanda negli ultimi 18 mesi e lo spread contro il bund tedesco è tornato sotto il livello di guardia. Questa è la dimostrazione della qualità del debito italiano». Una risposta indiretta anche a Standard & Poor’s che ha messo il rating di Generali e di altre compagnie assicurative internazionali, anche spagnole, sotto osservazione, in vista di un possibile declassamento proprio a causa di una eccessiva esposizione al rischio debito sovrano. Greco aveva bacchettato la sortita di S&P: «Un clamoroso errore. Non guardano i numeri». Il Ceo a Davos ha spiegato il processo di risanamento compiuto a Trieste: «Stiamo riducendo la leva finanziaria del nostro gruppo. Abbiamo migliorato la nostra posizione di capitale grazie alla vendita di asset per 2,6 miliardi» che in termini di Solvency 1 valgono circa 9 punti percentuali. L’obiettivo è di arrivare a 4 miliardi entro la fine 2015 quando si vedranno i benefici della ristrutturazione avviata dal Ceo: «Se continuiamo così le Generali torneranno a essere molto forti». Greco si è detto soddisfatto delle operazioni realizzate fino a oggi anche sul fronte delle valutazioni ottenute. I benefici in termini di patrimonializzazione e di capitale sono stati importanti: «Abbiamo agito in modo sistematico, ci siamo presi il nostro tempo, abbiamo analizzato il mercato, discusso con gli acquirenti, e alla fine, solo quando abbiamo trovato le condizioni giuste, abbiamo concluso le transazioni». Nel complesso per Greco il riordino del sistema finanziario, dopo il collasso degli ultimi anni, deve continuare specialmente nel settore bancario: «Credo che il credito rimarrà rigido e sinceramente deve essere così. Dobbiamo rimanere a dieta ancora per un po’».

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