Greco: «Birra calda in vendita? Così non si risolvono i problemi»
LA POLEMICA
La birra in vendita a temperatura ambiente nei negozi di via Sant’Ambrogio, come disposto dall’amministrazione comunale a titolo sperimentale per un mese, a partire dal 24 settembre, al fine di contrastare l’abuso di alcol da parte di quanti stazionano nell’area pedonale per buona parte della giornata, ha sollevato la presa di posizione del consigliere di Mdp-Articolo 1, Omar Greco.
Il consigliere di opposizione prende atto ed esordisce con una battuta: «Ci sarebbe da ridere se non parlassimo di cose serie». E procede con il suo ragionamento: «Nonostante in Consiglio comunale il sindaco Cisint ha ripetutamente sostenuto che il problema legato ai bivacchi in Via Sant’Ambrogio era stato risolto grazie ai provvedimenti della sua turboamministrazione, apprendiamo dell’idea geniale di servire birra calda agli avventori. Ora, credo che chiunque possa rendersi conto di come questa dichiarazione stia a significare che questa amministrazione non sappia più che pesci pigliare e non solo su via Sant’Ambrogio».
Greco definisce la nuova disposizione «una pagliacciata», tornando sulla situazione di via Sant’Ambrogio caratterizzata da una serie di criticità. «Quella via - osserva - soffriva e soffre tutt’ora degli stessi problemi e, come ho già detto più volte, la questione non si risolve con provvedimenti spot (questo è l’ennesimo), ma attraverso una più stretta collaborazione con le forze dell’ordine che sono deputate al controllo del territorio, in particolare dove insistono i problemi “cronici”».
Greco ribadisce il concetto «che ho cercato di esprimere più volte: peccato che il sindaco invece di ascoltare, ogni tanto farebbe bene anche a lei, sappia solo rispondere che lei il problema lo ha già risolto e noi che governavamo prima non possiamo parlare».
Il consigliere quindi conclude: «Si pensa veramente di risolvere il problema servendo birra calda? La prossima volta obbligheranno tutti a bere birra analcolica? La città ha bisogno di scelte serie, non di pagliacciate!».—
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