«Grazie al nuovo Palasport Ronchi nota in tutta Italia»

Il sindaco Fontanot «orgoglioso» dell’impianto firmato dall’architetto Waltritsch e che è stato selezionato tra i dieci che parteciperanno al premio della Triennale
Di Luca Perrino

RONCHI DEI LEGIONARI. Ronchi dei Legionari alla ribalta internazionale. E questa volta il nome della cittadina raggiunge le alte sfere dell’architettura italiana per il progetto di ristrutturazione del palasport “Armando Filiput” che, è bene dirlo, è stato firmato dall’architetto triestino Dimitri Waltritsch.

Ebbene, il progetto è stato selezionato tra i dieci che, in tutta Italia, parteciperanno al premio che, prossimamente, verrà assegnato dalla Triennale dell’architettura italiana a Milano.

«Una notizia che mi riempie di orgoglio – commenta il sindaco, Roberto Fontanot – e che ci fa capire come anche nelle cosiddette periferie della nazione possano nascere grandi idee, supportate dalla collaborazione che si riesce ad avere con grandi professionisti. Sono felice di questa candidatura e spero proprio che il progetto ronchese possa avere lo spazio che si merita. Sono grato all’architetto Dimitri Waltritsch ed ai suoi collaboratori – ha aggiunto il primo cittadino – per il lavoro svolto a beneficio della nostra città. Il palazzetto è per noi un emblema dello sport ronchese e come tale andava trattato e rimesso a nuovo».

Il fulcro di questo lavoro, quello che ha guadagnato la ribalta nazionale, è il collegamento realizzato tra l’Armando Filiput ed il vicino palaroller. Esso, infatti, è stato realizzato con una pensilina in zinco-titanio che elegantemente si incunea tra le due strutture sportive esistenti, proponendosi anche come punto di ritrovo per chi frequenta il parco.

L’intenzione è stata quella di accompagnare idealmente i movimenti dei giovani del pattinaggio artistico, interpretandone le dinamiche dei volteggi e delle piroette, proponendo così una quinta dinamica che accompagni le loro attività.

La scelta dei rivestimento, poi, fa riferimento alla necessità di durabilità così come di prestazione estetica, proponendo un’insolita bicromia che sviluppa la dinamicità della facciata. Alla ristrutturazione della struttura, il terzo lotto di tanti lavori che ha comportato una spesa di 550mila euro, accanto a Dimitri Waltritsch, hanno lavorato anche l’ingegnere Giorgio Bensa, Isaia Clemente per le strutture, Fabrizio Matiussi per gli impianti termici, Paolo Tomasi per quelli elettrici ed Isabella Zaninello per la prevenzione incendi.

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