Grazie ai giapponesi l’ex Ansaldo ottiene le prime commesse

L’azienda ribatezzata Nidec Asi riprende a lavorare dopo l’apertura di uffici in Estremo Oriente e in Brasile
Di Giulio Garau

La rete globale messa a disposizione dalla giapponese Nidec ad Ansaldo sistemi industriali, che da poco è stata ribattezzata Nidec Asi, ma soprattutto i nuovi uffici dedicati ad Asi e aperti in Corea, Giappone, Singapore e Brasile iniziano da subito a dare i primi frutti soprattutto a Monfalcone. Lo ha annunciato lo stesso presidente e fondatore della Nidec Shigenobu Nagamori la scorsa settimana durante la sua visita a Sesto San Giovanni alle porte di Milano dove c’è il quartier generale di Asi. «Abbiamo acquistato la Avstrom negli Usa che è l’azienda di service che si occuperà del dopo vendita di Asi - ha spiegato - la grande forza dei prodotti infatti è dare servizi capillari. E la mia scelta ha dato i primi frutti: appena acquisita l’azienda sono partiti gli ordini. Anche per questo abbiamo deciso di aprire uffici di Asi a Singapore, in Giappone, in modo da affacciarsi sul nuovo mondo e in Brasile». Si tratta per ora di alcuni ordini per alcune centinaia di migliaia di euro ha precisato lo stesso ad di Nidec Asi, Claudio Andrea Gemme che ha fatto gli onori di casa a Milano, accompagnato dall’ad di Nidec motor corporation Usa Pat Murtphy.

Nagamori prima di acquistare Asi, come aveva fatto nel 2010 per la Nidec Sole di Pordenone (rilevata da Electrolux e che realizza motori per elettrodomestici) è stato a Monfalcone per visitare lo stabilimento, come gli altri a Milano, Montebello e Genova che danno lavoro a oltre mille lavoratori (1076 che diventano 1400 con quelli esteri). E la scorsa settimana ha convocato a Milano dirigenti e quadri per spiegare la strategia di crescita. Un summit unico nel suo genere avvenuto giovedì scorso, durante il quale Nagamori ha voluto parlare apertamente a tutti i lavoratori. Un pullman con una cinquantina di dipendenti è arrivato anche da Milano e non senza qualche difficoltà. A causa di un incidente che ha bloccato e chiuso per un tratto l’autostrada infattii lavoratori sono arrivati a Sesto dopo un estenuante viaggio di 6-7 ore. E Nagamori ha aspettato fino all’ultimo che arrivassero prima di inziare a parlare e ha chiesto anche che gli venissero fatte domande in libertà per capire come lavorano anche nel resto degli stabilimenti Nidec, un colosso che occupa circa 160 mila persone (40mila solo in Cina) negli stabilimenti sparsi in trenta paesi del mondo, fatturato di 10 miliardi di dollari (8 miliardi di euro) l’anno e che dispone per fare “acquisti” di aziende di un miliardo di euro di liquidi ogni anno.

Nagamori la scorsa settimana ha anche confermato che continuerà ad acquistare altre aziende in Italia e che, come è successo ad Asi, terrà conto solo delle realtà che hanno un «management di alto livello» e che sono autonome visto che non ha alcuna intenzione di «colonizzare l’italia con manager giapponesi». Confermata in pieno dunque la fiducia nel management guidato da Gemme al quale a chiesto, e lo ha ripetuto anche ai lavoratori «fate soldi». Un esortazione alla crescita (Nagamori punta a passare da un fatturato di circa 300 a 500 milioni) che se avverrà porterà a nuovi investimenti per almeno 100 milioni e a una crescita occupazionale.

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