Grave lesione al nervo sciatico: l’Ass risarcirà 300 mila euro

La vittima è un paziente di San Donà che si era operato al San Giovanni di Dio di Gorizia. Il passaggio dell’Ass n.2 nella neonata Asugi sta ritardando il pagamento
L'ospedale di Gorizia
L'ospedale di Gorizia

GORIZIA L’azienda sanitaria dovrà risarcire circa 300 mila euro a un paziente di San Donà di Piave per avergli provocato una lesione irreversibile al nervo sciatico della gamba destra. I fatti risalgono al settembre 2012 quando l’allora cinquantenne veneto venne operato nel reparto di Ortopedia dell'Ospedale di Gorizia per l’asportazione di un tumore dei nervi periferici del ginocchio destro. Durante l’intervento si verificò però la grave lesione del nervo sciatico della gamba destra.

A causa dell’importante danno fisico subito, il cinquantenne non era più in grado di svolgere le sue mansioni professionali e perse anche il proprio lavoro.

Esperito un ricorso per un accertamento tecnico preventivo al Tribunale di Gorizia - svolto in contraddittorio con l’Azienda sanitaria “Bassa Friulana Isontina” - erano stati accertati sia la responsabilità dei sanitari che avevano operato l’uomo, sia un danno biologico pari al 20%, oltre ad un danno da incapacità lavorativa.

«A fronte degli esiti dell’accertamento tecnico - ricorda in una memoria il legale del sandonatese, l’avvocato Luca Pavanetto - nulla è stato corrisposto dall’Ass a titolo risarcitorio, di tal che l’incolpevole danneggiato è stato costretto ad agire giudizialmente, radicando una causa durata tre anni avanti il Tribunale di Gorizia».

Con la sentenza depositata lo scorso 10 luglio , il giudice ha accolto la domanda dell’uomo, oggi 58enne, riconoscendo in suo favore tanto il danno biologico (99 mila euro), quanto il danno patrimoniale (211 mila euro, detratto quanto percepito a titolo di assegno o di pensione dall’Inps per il periodo 2012-2022, oltre agli interessi). «Di fronte alla predetta condanna - prosegue la memoria - pur provvisoriamente esecutiva l’Azienda Sanitaria n. 2 non solo non ha provveduto ad alcun pagamento, ma ha interposto appello avverso la sentenza di primo grado presso la Corte d’Appello di Trieste chiedendo, in prima battuta che la sentenza impugnata venisse sospesa». L’istanza di sospensione è stata però rigettata il 9 dicembre scorso.

La vicenda però non è terminata qui. Per effetto dell’accorpamento delle aziende sanitarie e la costituzione della neonata Asugi, l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, tutto è stato bloccato. «Ora - commenta l’avvocato Pavanetto - la pazienza del mio cliente è davvero terminata. Diverse pronunce danno piena ragione alle sue pretese. Ha subito un danno davvero grave, ha perso il lavoro e la responsabilità medica è chiaramente dimostrata. Siamo pronti, senza alcun indugio, a procedere al pignoramento nei confronti dell’azienda sanitaria»

Fonti della stessa Asugi che hanno seguito il procedimento legale invitano ad avere ancora un po’ di pazienza: «Il trasferimento di competenze e procedure - spiegano - ha reso inevitabilmente più lenti i pagamenti» . —

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