“Gratta e vinci” rubati dalle commesse

Sospese dal lavoro 2 dipendenti di Gorizia e San Canzian. Ammanchi nell’edicola dell’Emisfero e in una rivendita di Udine
Di Laura Borsani
Bonaventura Monfalcone-20.06.2012 Edicolandia-Emisfero-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.06.2012 Edicolandia-Emisfero-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Sparivano Gratta e Vinci, perfino interi pacchetti, ma anche soldi dal registratore di cassa. Ammanchi in progressione, tanto da arrivare a calcolare un importo di 300mila euro. Per questo quattro commessi, due donne di 48 anni, una goriziana e l’altra residente a San Canzian d’Isonzo, e due friulani, una 47enne udinese e un 37enne di Gonars, sono stati denunciati per truffa aggravata. Tutti e quattro lavoravano alle dipendenze di un imprenditore udinese, proprietario dell’edicola dell’Emisfero di Monfalcone e di un’altra attività situata in un centro commerciale a Nord di Udine. Nell’edicola monfalconese operavano le due 48enni, ora sospese dal servizio.

Ed è proprio nel punto vendita situato all’interno del centro commerciale di via Pocar che sarebbero risultati i maggiori ammanchi, un’escalation che ha raggiunto il suo picco in particolare quest’anno. Stando ai documenti contabili relativi al 2012, infatti, gli inquirenti, i carabinieri di Udine guidati dal capitano Fabio Pasquariello, avrebbero quantificato un “buco” di 70mila euro. Ma se l’impennata si è fatta largo in questi ultimi mesi, c’è da ritenere, come ipotizzano gli inquirenti, che le sottrazioni di Gratta e Vinci e di denaro, specie nel punto vendita cittadino, si protraessero già da tempo. Insomma, discrepanze sempre più evidenti tra ciò che rimaneva in cassa e ciò che invece si era volatilizzato. Finchè l’imprenditore udinese, l’11 maggio scorso, s’è affidato ai carabinieri denunciando i consistenti ammanchi. Da qui sono partite le indagini, con tanto di telecamere nascoste a monitorare quanto accadeva all’interno delle due attività economiche, proprio al fine di comprovare materialmente la sottrazione di Gratta e Vinci e del contante.

In parallelo, è stata passata in filigrana la documentazione contabile, registrando scrupolosamente tutti i plichi di Gratta e Vinci in arrivo e le entrate in cassa. Un’attività di verifica, quella condotta dal Nucleo investigativo di Udine, coordinato dal sostituto procuratore Lucia Terzariol, che presto ha portato alla luce i primi risultati: i carabinieri, a quel punto, hanno proceduto a segnalare all’Autorità giudiziaria i quattro commessi con l’ipotesi di accusa di truffa aggravata. L’inchiesta ha quindi subito uno scorporo, stralciando la parte del fascicolo inerente i danni causati all’edicola dell’Emisfero, alla Procura di Gorizia. Secondo gli inquirenti, infatti, non sarebbe comprovato il collegamento tra i quattro dipendenti. Insomma, non sussisterebbe «un’azione concertata», pur se la coincidenza nel colpire uno stesso proprietario sia quantomeno singolare. Le quattro persone indagate sono state informate dei fatti, in attesa di chiarire le loro posizioni e le precise responsabilità.

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