Grane e troppe tasse «Il Rilke se lo piglino gli enti pubblici»
TRIESTE. Sbarre all’ingresso, filo spinato e cartelli dal messaggio inequivocabile: “Proprietà privata, vietato l’accesso agli estranei”. Ecco cosa potrebbero trovare presto sul loro cammino turisti e frequentatori abituali del Sentiero Rilke. Il suggestivo percorso a picco sul mare che dalla Baia di Sistiana conduce al Castello di Duino, infatti, rischia di diventare off limits per il pubblico. Una semplice provocazione? Niente affatto. Il pericolo di non poter più godere di uno degli angoli più ammirati del Carso, purtroppo, è reale e concreto. Perchè la famiglia Torre e Tasso - proprietaria della storica passeggiata affidata alla Provincia in virtù di una convenzione trentennale firmata nel 1987 -, non intende più rinnovare l’intesa, giudicata troppo onerosa e problematica. «Tenere aperto il sentiero ci ha procurato in questi anni solo grane - spiega il principe Carlo Alessandro -. Non siamo più disposti a sobbarcarcene la responsabilità. Quindi o lo faranno le istituzioni pubbliche, acquistando o in alternativa affittando la zona a una cifra congrua, oppure la passeggiata verrà definitivamente chiusa».
Per scongiurare questo rischio e garantire che il “Rilke” continui a essere patrimonio della collettività, dunque, gli enti locali, Provincia in testa, dovranno mettere mano al portafogli. Ma quanto potrebbe costare un bene come il sentiero intitolato all’autore delle “Elegie duinesi”? «Mi accontenterei - continua il principe anche del prezzo indicato dall’Agenzia delle entrate nella valutazione fatta 1987: 950 milioni di vecchie lire. È necessario però che la quantificazione della cifra sia fatta d’intesa con le realtà pubbliche: non vorrei poi essere accusato di aver svenduto un’area tanto preziosa o aver seguito procedure poco trasparenti».
Di guai legati alla proprietà del “Rilke”, peraltro, i Torre e Tasso sostengono di averne già avuti fin troppi. «Possedere quel sentiero - prosegue Carlo Alessandro - significa anche essere responsabili, penalmente e civilmente, di ciò che può accadere a chi lo frequenta. Basta quindi considerare il numero di suicidi registrati qui, per capire la mia volontà di liberarmi di questo peso. Non sono più disposto a reggerlo sulle mie spalle: ora tocca alle realtà pubbliche fare la propria parte».
Tuttavia l’argomento che forse ha pesato di più sulla scelta di “disfarsi” della passeggiata è di natura fiscale: per la famiglia Torre e Tasso, proprietaria oltre che del “Rilke” anche della secolare residenza e del Parco di Duino, sarebbe in arrivo un’autentica stangata in termini d’imposte. «Ho fatto enormi sforzi per aprire il castello al pubblico, promuovere il turismo, creare posti di lavoro. E ora - si sfoga Carlo Alessandro - scopro che le dimore storiche, in altri Paesi destinatarie di sgravi fiscali, qui verranno letteralmente tartassate. Un’autentica presa in giro. Ecco perchè, dopo aver tanto combattuto, ho deciso di non concedere e non regalare più niente. Il “Rilke” stesso per 30 anni è stato un regalo fatto alla collettività, visto che la concessione prevedeva il pagamento di un canone simbolico di mille lire all’anno a fronte dell’impegno di occuparsi di manutenzione del verde e la prevenzione incendi. Ora, però, si cambia: o le istituzioni comprano o affittano il sentiero a un prezzo adeguato e con regole certe, anche in termini di responsabilità per eventuali incidenti, o io come già comunicato più volte alla Provincia, chiudo tutto».
Una “miccia” che le amministrazioni pubbliche dovranno disinnescare rapidamente: la scadenza della convenzione trentennale è fissata al 14 aprile 2013. C’è meno di un anno di tempo.
(ha collaborato Viviana Attard)
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