Grandi pellicole restaurate: Da Fuga da New York al Lupo mannaro, quattro capolavori compiono gli anni

Federica Gregori

Il ritratto di una Grande Mela ormai marcia, deragliata a metropoli-prigione con Manhattan peggio di Alcatraz: quasi un personaggio a sé, quella New York livida oscurata da un blackout perenne che segnò per sempre l'immaginario cinematografico. Usciva nel 1981 “1997 - Fuga da New York” di John Carpenter, catalizzatore di sguardi anche per la figura altrettanto iconica che poneva al centro, Jena "Snake" Plissken. L'occasione di celebrare i 40 anni di quella pellicola leggendaria era ghiotta, e il Trieste Science+Fiction Festival non se la fa mancare, sfruttando anche i restauri in 4K che ne restituiscono intatta la brillantezza. Imperdibile quindi, lunedì 1 novembre alle 11, l'opportunità di vedere sul megaschermo installato al Politeama Rossetti il capolavoro di Carpenter, come di altri tre anniversari spaziali. È stato ospite del festival triestino nel 2004: anche in quel caso, a John Landis chiedevano tutti del suo cult “Un lupo mannaro americano a Londra”, 40 candeline anche per lui e in cartellone domenica 31 ottobre alle 11 al Rossetti. Due studenti americani, la brughiera inglese, una misteriosa creatura che li attacca: una commistione tra toni horror e accenti umoristici spiazzante che ha fatto scuola. Un anno prima, 1980, ambientata in una Glasgow spettrale, uscì un'opera altrettanto inconsueta nel suo raccontare una «fantascienza quotidiana senza effetti speciali»: è “La morte in diretta” di Bertrand Tavernier, con Romy Schneider nei panni di una malata terminale che accetta di far filmare la sua morte. Con quel film il regista scomparso a marzo si aggiudicò l’Asteroide d’oro al 18° Festival di Trieste. Festeggia il mezzo secolo invece “L’uomo che fuggì dal futuro”, film d’esordio di George Lucas che il festival presenterà martedì 2 novembre alle 16 all'Ariston. Scenari distopici e una società disumanizzante che proibisce le relazioni amorose. THX 1138 interpretato da un carismatico Robert Duvall si ribellerà alla catatonia collettiva per cercare la libertà: scarsi mezzi, basso budget ma l'incredibile inventiva del papà di "Star Wars" c'è già tutta.

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