Grandi motori di Wärtsilä alimentati a energia verde
TRIESTE. I colossi industriale di motoristica e navalmeccanica da tempo studiano soluzioni “green” per le loro produzioni. Di recente Fincantieri con Cdp e Terna ha annunciato di voler sviluppare e realizzare su scala industriale impianti di produzione dell’energia dalle onde del mare. Un progetto partito da una tecnologia già testata dell’Eni, che ha installato nell’offshore di Ravenna questo sistema innnovativo di generazione dell’energia dal moto ondoso. . Ora anche il colosso dei motori finlandese Wärtsilä, insieme a un consorzio di altri sei partner industriali e accademici, grazie anche ai fondi europei, ha varato un progetto triennale per ridurre il consumo di carburante e sfruttare l’energia che deriva dalla forza delle onde del mare per alimentare la forza propulsiva delle navi. Da qui la costituzione del consorzio SeaTech che grazie al miglioramento delle tecnologie che alimentano i motori navali si propone di ridurre del 30% del consumo di carburante: «L’efficienza e la sostenibilità ambientale sono ormai una strada obbligata. La nostra missione è quella di garantire un futuro più redditizio per il settore marittimo grazie anche all’energia verde», ha chiarito in una nota del gruppo Jonas Åkerman, direttore del progetto di ricerca e sviluppo tecnologico, Wärtsilä Marine.
La nuova tecnologia punta a generare un livello di potenza dei grandi motori della Wärtsilä in grado di raggiungere un’altissima efficienza di conversione energetica: «Tutto ciò –chiarisce la nota del gruppo– implica un controllo preciso del motore per ottenere radicali riduzioni dei livelli di emissione dei gas di scarico». Grazie alle energie rinnovabili si riesce a catturare l’energia delle onde.
Wärtsilä punta a commercializzare questo tipo di innovazione sui mercati europei e asiatici a corto raggio entro il 2025. L’impatto ambientale diventa importante: alimentando con SeaTech il 10 percento delle navi europee per il trasporto marittimo a corto raggio, ogni anno si eliminerebbero 32, 5 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente delle emissioni di 200 mila auto. E –ipotizza il colosso finlandese dei motori– si potrebbero creare nuovi posti di lavoro indiretto nel settore della costruzione navale.
I partner del progetto SeaTech sono Wärtsilä, Huygens Engineer BV dai Paesi Bassi, la società estone Liewenthal Electronics, Utkilen AS dalla Norvegia, la National Technical University di Atene, la UiT The Arctic University della Norvegia e la University of Southampton nel Regno Unito.
Di recente, come abbiamo già riportato, il presidente e ad di Wartsila Italia, Andrea Bochicchio, ha annunciato che che dalla seconda metà del 2020 nello stabilimento di San Dorligo della Valle) sarà avviata la produzione dei Wartsila Modular Block. Si tratta di «un sistema avanzato e innovativo di moduli prefabbricati, configurabile e scalabile, facilmente trasportabile e installabile in sito, che permette la creazione di centrali per la produzione di energia sostenibile. Il sistema utilizza i motori a media velocità, altamente efficienti e competitivi, che grazie a flessibilità di combustibile ed eco-sostenibilità, possono essere integrabili in diversi sistemi di reti elettriche». –
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