Graduation day per 103 dottori di ricerca a Trieste: «Il tasso di occupazione è pari al 95%»

Nell’aula magna dell’Università di Trieste la cerimonia con il lancio del tocco al cielo. Le parole del delegato del rettore Baraldi
Giulia Basso

TRIESTE Erano 103 i neo dottori di ricerca che hanno lanciato il tocco al cielo, come segno benaugurante per il loro futuro, alla conclusione del Graduation day che li ha visti protagonisti in un’affollatissima aula magna dell’Università di Trieste.

Ragazze e ragazzi di talento, provenienti da tutt’Italia e dall’estero, che hanno dedicato gli ultimi tre anni della loro vita ad approfondire le tematiche di ricerca più svariate all’interno degli 11 corsi di dottorato offerti per il 34° ciclo, oggi saliti a 13. Ad accoglierli l’intera comunità accademica, dal rettore Roberto Di Lenarda ai docenti responsabili dei singoli corsi di dottorato, e poi autorità, parenti, amici e colleghi. Ospite d’eccezione della cerimonia è stato il chimico Gianfranco Pacchioni, ordinario all’Università di Milano Bicocca, che ha tenuto la lectio magistralis “Fare scienza oggi: tra libertà, competizione e responsabilità”. «Nessuno potrà mai negare che i dottorati di ricerca sono il core business dell’attività di ricerca del nostro ateneo: con la loro mente giovane portano creatività ed energia», ha commentato il collaboratore del rettore ai dottorati di ricerca Alessandro Baraldi, complimentandosi con i neo dottori per il traguardo raggiunto in questi anni non semplici. Tra le caratteristiche che contraddistinguono i dottorandi, ha evidenziato Baraldi, c’è senz’altro la dedizione: oltre il 60% dei dottori di ricerca di UniTs, nel questionario Almalaurea a loro riservato, ha risposto di aver dedicato più di 40 ore alla settimana alla ricerca. «Siamo certi che avrete un futuro luminoso. Non siamo i soli a pensarlo: le statistiche Almalaurea registrano, a un anno dal titolo, un tasso di occupazione del 95% dei dottori di ricerca UniTs, una delle percentuali più alte a livello italiano», ha ricordato Baraldi. «Da oggi, quando viaggerete per il mondo, non sarete più misses o mister, ma doctor», è la sottolineatura di Baraldi.

Tanti dei neo dottori infatti, dopo aver sostenuto l’esame finale nella prima sessione di marzo, sono già impegnati in attività di ricerca e lavorative in giro per il mondo. Alcuni non sono riusciti a partecipare alla cerimonia per questo motivo. Ma c’è anche una tendenza inversa: dei 103 neo dottori che hanno ricevuto ieri il diploma sono 14 i diplomati di nazionalità straniera. Tra loro Paola Andrea Del Compare Rodriguez, guatemalteca, che si è dottorata in Fisica, e il connazionale Luis Guillermo Garcia Ordóñez, con un dottorato in Ingegneria industriale e dell’informazione. Entrambi sono arrivati a Trieste per seguire un corso all’Ictp e poi si sono iscritti a un dottorato all’ateneo giuliano. Viene invece dalla Francia, dove prima lavorava per la Total, Simon Blondel, neodottore in Scienze della terra, fluidodinamica e matematica. Il loro futuro? I primi due rimarranno a Trieste, per portare avanti il proprio postdoc alla Sissa e all’Ictp, Blondel invece volerà in Norvegia: tutti proseguiranno sulla strada della ricerca scientifica.

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