Grado, una ricompensa a chi troverà il corpo del pescatore sparito

GRADO I famigliari di Giordano Sanson di 77 anni sono disposti a dare una ricompensa a chi riuscirà a trovare il corpo del pescatore scomparso in mare ancora 16 giorni fa. Tra le 13.40 e le 13.50 del 24 novembre, come hanno dimostrato le immagini di una webcam, è avvenuta quasi certamente la tragedia.
«Desideriamo dargli una giusta sepoltura – dice il figlio Daniele – è un’attesa incredibile e lunga. Perciò siamo arrivati anche a pensare di offrire una ricompensa. Ricorda Daniele che dopo le imponenti ricerche effettuate da tutti e in grande stile con l’utilizzo di mezzi nautici, di elicotteri, sommozzatori e anche di pattuglie a terra lungo le coste (di tutto il Friuli Venezia Giulia e anche di parte del Veneto) durati 3 giorni che purtroppo non hanno portato ad alcun risultato, le ricerche continuano solamente da parte della Guardia Costiera durante i servizi che effettua quotidianamente.
«Secondo noi un’ipotesi abbastanza plausibile – dice ancora Daniele Sanson – è che il corpo possa trovarsi fra il secondo Banco d’Orio, Porto Buso e l’isola di Sant’Andrea». Tuttavia le ipotesi sono tante poiché non si sa proprio dove la corrente possa aver trasportato il corpo. Ciò che fa specie è che nonostante le forti mareggiate il corpo non sia ancora emerso. Ciò potrebbe avvalorare altre due ipotesi: quella che sia rimasto impigliato da qualche parte e quella che sia finito a riva, magari spiaggiato, in qualche zona assolutamente poco frequentata, specialmente in questa stagione.
Ricordiamo che la batela del settantasettenne pescatore Giordano Sanson è stata trovata a circa 5 miglia al largo di Grado verso le 22.30 di quella tragica giornata del 24 novembre, punto dove è stata ovviamente trascinata dalla corrente. «Sappiamo benissimo che non ci sono assolutamente speranze – aggiunge il figlio – ma vorremmo che il corpo fosse ritrovato». Per questo i famigliari tornano a mettere in evidenza cosa Giordano Sanson indossava al momento della scomparsa un giubbotto di pile marrone, pantaloni tuta neri lucidi, intimo nero e un orologio abbastanza evidente.
Il pescatore scomparso era un abitudinario. Da sempre si è dedicato a questo difficile mestiere abbinandolo talvolta anche alla sua passione per la caccia. Ed era piuttosto abitudinario. Il suo punto preferito di questi ultimi tempi era una zona dinnanzi alla passeggiata a mare, all’altezza del municipio. Era uscito per calare le reti che avrebbe recuperato la mattina dopo. Era probabilmente riuscito a calarne una parte prima di essere colpito dal malore che l’ha fatto cadere in mare. Con gli abiti che aveva addosso (quasi certamente anche gli stivali) e le temperature fredde è quasi impossibile riemergere. —
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