Grado, turisti italiani in calo sull’Isola

Operatori preoccupati per i segnali giunti dalla Bit dal fronte delle prenotazioni. Ottimistiche le previsioni sulle presenze di stranieri
Altran Grado - La basilica..Altran Grado - La basilica
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Qualche dubbio sulla presenza di turisti italiani, che però dovrebbero essere compensate da quelle degli stranieri, annunciate in aumento. Ad avanzare queste prime previsioni sulla stagione turistica sono gli operatori delle strutture ricettive, dopo aver partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano e alla Fiera turistica di Monaco di Baviera, tuttora in corso.

La prossima stagione turistica a Grado inizia già con il weekend che precede la Domenica delle palme, che quest’anno cade fra poco più di un mese.

«La fiera di Milano – commenta l’albergatore Claudio Martinis, presidente della Promhotels – è andata abbastanza bene anche se si è notato un clima di austerità e di riduzione delle spese, con stand più piccoli da parte di molte regioni. Sul movimento turistico - aggiunge - in base alle informazioni che ci sono state richieste e ai contatti che abbiamo avuto c’è qualche dubbio sulla presenza degli italiani».

Erano proprio questi, specialmente lombardi, piemontesi e veneti, il punto forte del turismo sull’Isola d’oro. Gli italiani rappresentavano normalmente circa il 60 per cento delle presenze complessive (molte fino a qualche anno fa anche le presenze di cittadini della regione, che da “turisti stanziali” sceglievano Grado).

Oggi la differenza fra italiani e stranieri si va, però, assottigliando. Anzi, di questo passo il raggiungimento della parità è prevedibile. «Meno male – continua Martinis – che dai colloqui avuti con i numerosi operatori turistici stranieri presenti alla Bit abbiamo riscontrato che le previsioni parlano di una buona affluenza di stranieri, tedeschi e austriaci e anche di qualche Paese dell’Est europeo».

Per Elio Lemmo dell’albergo Astoria (a Milano, allo stand di Turismo Fvg c’erano anche i referenti della Gallerini Hotels, che a Grado conta gli alberghi Fonzari, Rialto ed Europa) un riferimento sul quale ci si può basare per fare delle previsioni è Cortina d’Ampezzo che «è un posto particolare come Grado».

Fino alla fine dell’anno scorso gli alberghi di Cortina hanno fatto registrare un calo del 6 per cento di presenze. “Questo non è chiaramente piacevole, anzi ci preoccupa. Dovremo anche prendere contatto con la politica, poiché di contro c’è invece un consistente aumento delle tasse, a iniziare dall’Imu. Noi albergatori non riusciamo a far fronte a questi aumenti, e il mercato non ci consente di ritoccare i prezzi che, anzi, dovremo proporli al ribasso. Ciò significa che dovremo pensare a tagliare qualcosa. E con tutte le nuove decisioni del Governo, a essere colpito è indubbiamente il mercato turistico italiano».

Il presidente del Consorzio Grado Turismo, Roberto Bernacchia, non si discosta di molto dalle opinioni degli operatori: «Italiani in difficoltà, e per questo prevedo un ulteriore calo, a fronte di una grande tenuta, se non di qualche aumento, degli stranieri».

Bernacchia e Lemmo si trovano in sintonia anche sull’efficacia della partecipazione alla Bit: «È giusto avere una piccola presenza alla Borsa del turismo, ma ormai non serve a molto».

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