Grado, “stanate” 100 finte prime case
GRADO. Pizzicati dal Comune 100 proprietari di finte prime case che volevano evadere l’Ici precista solo per le seconde abitazioni. Non basta: altre 106 posizioni “sospette” sono ancora al vaglio degli uffici tanto da presupporre che il numero delle residenze fittizie molto probabilmente aumenterà. La conseguenza di questo primo accertamento è che il Comune ha emesso altrettanti (cento) atti per recuperare quanto dovuto di Ici pari a 115.240 euro.
Ad oggi di questi ne sono stati pagati, però, solo poco meno di 60mila euro (per l’esattezza 59.510 euro) corrispondenti a 41 avvisi di accertamento. L’operazione di verifica, come spiega il vice sindaco e assessore al bilancio, Gianni Di Mercurio, si è svolta principalmente nel 2013 ma anche nei primi mesi del 2014.
«L’allargamento e il consolidamento della base imponibile – dice il vice sindaco - permette di mantenere sotto controllo la pressione fiscale per non appesantire ulteriormente o meglio in modo sconsiderato, il gravame sui concittadini». In poche parole se tutti pagano il dovuto, gli altri pagano meno tasse. Nel corso degli ultimi anni l’attività di verifica ha interessato prima l’Ici e la Tarsu e a seguire la Tia ed ora l’Imu. Ciò ha consentito nel 2013 di riscuotere ben 206.266 relativi a 151 atti. Ma il Servizio Tributi, diretto da Giuseppe Corbatto ha, soprattutto, sempre nel corso dell’anno 2013, intrapreso un’attività di contrasto al fenomeno delle cosiddette “residenze fittizie”, al fine di ottemperare al principio di giustizia fiscale ed equità appunto per evitare vantaggi indebiti a favore di pochi, a scapito della collettività.
A supporto dell’operazione di verifica è intervenuto il Servizio Demografico che ha fornito l’elenco dei cittadini iscritti all’anagrafe del Comune di Grado, di stato civile coniugato, che sono risultati 583 alla data del 10.08.2013 (parliamo di nuovi residenti). Ecco così che è stato effettuato un primo screening delle posizioni emerse. Innanzitutto 208 di queste posizioni sono state “scartate”, in quanto i soggetti non sono risultati proprietari di alcun immobile nel territorio comunale. Vi è poi da rilevare che ci sono ancora 106 posizioni che sono sottoposte a verifica, in quanto la residenza è stata portata a Grado in annualità molto recenti (dal 2010 al 2013). Dal primo esame sono emerse anche 18 posizioni perfettamente regolari, in quanto i soggetti, pur avendo la residenza anagrafica, versano l’Imu come abitazione a disposizione non avendo nel nostro Comune l’effettiva dimora.
Le restanti 251 posizioni sono state oggetto di un esame più approfondito a seguito del quale il Servizio Tributi del Comune ha emesso, come detto, tra il 2013 e il 2014, ben 100 atti con la richiesta del versamento di quanto dovuto (87 sono state eseguite nel 2013 e 14 quest’anno) In totale ammonta a 115.240 euro. Ma fino ad ora è stato liquidato quanto dovuto corrispondente a 41 avvisi di accertamento per 59.510 euro. Altri undici atti sono stati notificati per compiuta giacenza, dieci atti sono stati annullati in sede di autotutela, a seguito della presentazione da parte dei soggetti di documentazione atta a comprovare l’effettiva residenza nel territorio comunale, mentre 8 ricorsi sono stati presentati alla Commissione Tributaria Provinciale di Gorizia. Per tutti questi 8 ricorsi il Comune si è costituito in giudizio.
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