Grado, «Sì all’accoglienza diffusa per l’emergenza migranti»
GRADO. «Come sindaco sento una forte responsabilità istituzionale di fronte a questa emergenza, umanamente poi vorrei poter contribuire, mettere la mia piccola goccia in quest’Oceano in aiuto alla disperazione dei migranti».
Lungi da lui nuove fiammate o altre polemiche, il sindaco Dario Raugna in questi giorni cerca di gettare più acqua sul fuoco che può, evita anche di fare dichiarazioni e intercettarlo anche solo al telefono è un’impresa. E una volta raggiunto continua a gettare acqua sul fuoco delle polemiche, cerca di far ragionare i suoi concittadini, e li richiama al dovere di accoglienza cristiana verso il prossimo. Senza sconti però a chi monta animi e polemiche. «Mi rendo conto della sensibilità della mia gente, ma non li riconosco se urlano». Una chiara strumentalizzazione del caso migranti che ha ben altri obiettivi, tutti politici, in un paese dove le campagne elettorali non finiscono mai. Per il sindaco Raugna comunque il nodo migranti sul territorio non si chiude qui e Grado non farà la figura di quelle città che fanno parlare tutta l’Italia per le barriere nei confronti di chi ha bisogno.
«La cooperativa Hanna House che doveva avviare il progetto di accoglienza a Fossalon mi ha chiesto un incontro – conferma – ho risposto che ci vedremo la prossima settimana. E questo dopo che, lunedì prossimo, avremo affrontato la questione in Consiglio comunale con le mozioni sul caso migranti che verranno rigettate». Non è finita qui per Fossalon o per altri arrivi di profughi in fuga dalla guerra e dalla miseria, non c’è solo la rabbia e la paura dei residenti della, zona montata ad arte dalle forze di opposizione, c’è anche la minaccia del titolare del sito dove dovevano essere accolti im migranti, l’ex agriturismo Al Lido, Michele Baradel che oltre ad aver dichiarato la perdita di un introito prezioso, ha anche annunciato querele contro chi ha detto cose infamanti. Ma c’è anche la cooperativa Hanna House intenzionata ad avviare il progetto di accoglienza, che gestisce altre strutture e ha tutte le carte in regola per lavorare in questo settore. La stessa Coopertativa che doveva partecipare al bando della Prefettura e che si è fermata. Ma ha chiesto un incontro al sindaco, la conferma l’ha data Raugna stesso, a al prefetto per capure quali altri passi compiere.
«Il problema è grandissimo, ce ne rendiamo conto tutti, forse anche ingovernabile – aggiunge il sindaco – ma quello che non dovremmo fare in questo momento è giraci dall’altra parte. Possiamo dare una risposta con l’accoglienza diffusa, senza traumi per il territorio, dove ognuno fa una piccola parte. C’è una rete di sindaci solidali attenti a questo dramma enorme, attraverso la formula Sprar, aderendo a questo progetto che appoggia l’Anci (l’associazione nazionale dei comuni italiani) possiamo dare una risposta a questi profughi con strutture che non siano soltanto meri dormitori. Ma qualcosa in più, una sistemazione degna, umana e magari anche attività lavorative, come i lavori socialmente utili che aiutano nell’integrazione».
Una cosa che si poteva fare senza grandi problemi, secondo il sindaco di Grado, per le persone destinate a Fossalon. «Di fronte alle difficoltà la proprietà del sito individuato è tornata indietro – insiste Raugna – cercherò di organizzare delle conferenze pubbliche sulla questione dell’accoglienza. Molto probabilmente in questo bailamme abbiamo peccato sul fronte della comunicazione. Ma non pensavo che 18 persone e ripeto 18, creassero tali problemi. Mi rendo conto della sensibilità della mia gente. Ma io non li riconosco se questi urlano. Non sono la maggioranza della comunità che invece sottotraccia si ritrova intimorita. Dovrò fare dei percorsi per far capire alla mia gente che bisogna avere un atteggiamento solidale». Non bisogna chiudere la porta al prossimo, potremmo trovarci in futuro nelle stesse situazioni visto nella storia è già capitato. «Sento in maniera forte una responsabilità istituzionale su questo dramma – conclude Raugna – e umanamente vorrei mettere la mia piccola goccia di contributo in questo Oceano».
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