Grado punta sul lusso: sette maxi-suite
GRADO. Villa Grazia diventa “Sette Suite Erica”, inaugurata sabato a Grado. Quando la ristrutturazione di un’antica villa, al di là delle modifiche interne, prevede il consolidamento della struttura ma il mantenimento delle facciate esterne, non può che essere un segno di rispetto per lo storico passato di una città, assieme alla volontà di creare qualcosa di importante.
L’ha fatto Loretto Pali, l’imprenditore friulano che dopo aver acquistato in passato Villa Erica e in anni più recenti Villa Bernt, ha ultimamente comperato Villa Grazia, una delle diverse proprietà originariamente dei fratelli Nicolò e Giovanni Marchesini, progettata dall’architetto gradese Virgilio Degrassi.
«Ora mi fermo – ha detto Pali –. Con i tre alberghi, vicini uno all’altro, abbiamo completato tutti i servizi e le necessità moderne dei turisti: all’Erica c’è la grande ristorazione, in Villa Bernt la Spa e ora a Villa Grazia le prestigiose suite e i parcheggi».
Si tratta di una struttura di un certo livello, con sette grandi suite di 50-60 metri quadri l’una. Ciascuna è contrassegnata dal nome di una città: Vienna, Venezia, Parigi, Amsterdam, Berlino, Londra e New York. Ogni suite è dotata di tutti i servizi, dal frigo bar all’aria condizionata, dall’ampio bagno alle due tv, una grande nel salotto e l’altra un po’ più piccola in camera. La suite al piano terra è attrezzata anche per ospitare i disabili.
Entrando in queste suite, a parte l’ampiezza e l’altezza delle stanze, colpisce la ricerca di alcuni particolari e il richiamo allo stile dell’epoca: dai lampadari agli attaccapanni che hanno appeso ognuno un cappello di stile antico.
L’inaugurazione è stata semplice e nel contempo molto raffinata. A terra ampi tappeti rossi su via Verdi nel tratto di collegamento fra Villa Erica e Villa Grazia. Poi un raffinato buffet per il classico brindisi del dopo inaugurazione. Unico intervento oratorio quello diffuso via altoparlante, con testo e voce di Gianni Maran, per illustrare in sintesi la storia della struttura.
Villa Erica è stata costruita nel 1907 e quest’anno festeggia pertanto i 110 anni di vita. Poco dopo è stata costruita Villa Grazia che è rimasta l’abitazione dei proprietari e del personale che vi lavorava. Ciò tranne per un periodo di 15 anni, dai primi anni Cinquanta fino alla fine degli anni Sessanta, quando è stata attiva come meublé, inizialmente con 20 posti letto, poi con uno in meno per far spazio a una stanza da bagno. La struttura è stata lasciata in eredità a Luigina Bonanni che a sua volta l’ha lasciata ai coniugi Giuseppe Corbatto e Michela Metti. La coppia l’ha quindi venduta a Loretto Pali poichè diventava impossibile pensare a una totale ristrutturazione. Un plauso, dunque, alla proprietà che ha deciso di trasformarla in struttura ricettiva e a chi gestisce con professionaità i tre alberghi, Angela Nadalin e il marito Carlos Carvalho Da Silva. È stata proprio Angela Nadalin a tagliare il nastro tenuto in mano da Loretto Pali. Entrando in giardino la prima sorpresa per gli ospiti, accolti dalla musica di un Ensemble di Archi formato da 10 donne e un uomo, in parte italiani e in parte sloveni. Poi la visita alla struttura.
Nel giardino di Villa Grazia trovano spazio una trentina di auto che in pieno centro, in una zona pedonale vicina alla spiaggia, non sono sicuramente pochi.
Alla cerimonia d’inaugurazione è intervenuto in forma privata, in quanto amico dei gestori, il questore di Udine, Claudio Cracovia. Peccato che altre autorità cittadine non siano state notate. All’inaugurazione sono intervenuti numerosi operatori e albergatori. Questa struttura rappresenta qualcosa di importante: si parla, infatti, dello sviluppo turistico di Grado, e di un certo livello.
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