Grado Pineta, spiaggia abbandonata Il lungomare resta un sogno

L’ex “sindaco” Perazza denuncia i lavori incompiuti in viale del Capricorno e in piazzetta Barbacale. «Lettera morta i progetti di riqualificazione»
Di Antonio Boemo
Bonaventura Monfalcone-23.07.2013 Grado Pineta-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-23.07.2013 Grado Pineta-foto di Katia Bonaventura

Grado Pineta abbandonata a se stessa. L’unico intervento di riqualificazione realizzato in questi anni è il rifacimento di viale del Capricorno e di piazzetta Barbacale di ingresso alla spiaggia. «Lavori infiniti, per giunta non completati: ancora oggi non è stato steso l’ultimo strato d’asfalto». A ricordarlo è Francesco Perazza, a suo tempo il “sindaco” di Pineta. Da anni questa figura è stata abolita dal Comune, ma alcuni referenti continuano nel loro impegno di attenzione e segnalazione concentrandosi sulle problematiche dei proprio rioni.

«Il progetto di riqualificazione del lungomare – aggiunge Perazza -, già approvato dalla passata amministrazione e confermato dal Commissario subentrato a sua volta, è lettera morta. Non se ne sente più parlare». Prevedeva la realizzazione di un lungomare simile a quello della diga di Grado ed un percorso ciclo-pedonale che avrebbe permesso di collegare la Pineta con il centro storico, fino alla Costa Azzurra e viceversa.

Si tratta di un vialetto che costeggia l’arenile di Pineta che dovrebbe collegarsi con quello dell’ingresso al Bosco, per poi proseguire lungo il vialetto della spiaggia gestita dalla Git e raggiungere la diga.

Perazza aggiunge che il lungomare di Pineta è zona pedonale, «ma non si capisce perché la sua validità sia stata posticipata dal primo maggio al primo giugno, non come è sempre stato per le zone pedonali del Comune di Grado. Inoltre, è prevista la cessazione anticipata al 31 agosto, quando da sempre le famiglie con bambini preferiscono fare le ferie nei mesi di maggio e settembre».

La zona pedonale non è più chiusa da una barriera mobile, prima accessibile solo a chi aveva abitazioni sul lungomare o era in possesso di posti auto all’interno della stessa: «La zona - osserva Perazza - è diventata una passeggiata panoramica per auto e moto, nonchè area di sosta non autorizzata nelle vicinanze dei locali d’intrattenimento soprattutto di sera. Sarebbe il caso – precisa - che la vigilanza della Polizia municipale fosse più presente».

C’è poi il riferimento alla spiaggia libera, dotata di un unico servizio igienico e di una sola doccia, priva di accesso fino al bagnasciuga per i diversamente abili e per i passeggini e carrozzine per bambini.

Altro aspetto riguarda il piccolo porto sorto nel 1980, realizzato e gestito dal Circolo Nautico Grado Pineta con investimenti tutti privati: «Il porto – evidenzia ancora Perazza – non è provvisto di un punto d’alaggio poichè non è mai stato autorizzato. L’approdo, tra l’altro, è separato dalla terraferma dal canale “Brambati” (c’è anche un ponte pedonale sul quale da due anni a questa parte non viene fatta alcuna manutenzione), altra opera mai completata con il canale che sta erodendo le due sponde. Due anni fa era stato assicurato dall’Ufficio tecnico del Comune che esistevano sia il progetto, sia lo stanziamento dei fondi per provvedere a un’opera di palancatura necessaria ad eliminare il problema, ma anche questo intervento rimane ancora nei sogni di Pineta».

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