Grado, nuovi attacchi dei gabbiani in picchiata: nel mirino ancora i bimbi

GRADO. Mentre da un lato l’assessore all’ambiente Claudio Gaddi parla di Gabbiani, specie protette e convivenza antropica, dall’altro i “corcai” continuano a imperversare, mettendo anche non poca paura tra i bimbi e non solo. L’ultimo fatto è accaduto giovedì pomeriggio in spiaggia dove i piccoli della scuola dell’infanzia e altri ragazzini stavano facendo una festa.
C’erano ovviamente anche i genitori, uno dei quali non ha potuto far altro che mettersi di guardia per scacciare i gabbiani.

Ma la voracità e la mancanza di paura dei volatili ha avuto la meglio.
A raccontarlo sono le foto scattate da un genitore: un gabbiano ha appena rubato uno spicchio di pizza, il ragazzo che aveva cercato di scappare e scacciarlo ha la peggio. In un’altra foto è ritratta la paura di un altro ragazzino che si accorge che alcuni gabbiani stanno per attyaccarlo gettandosi in picchiata verso di lui, cerca invano di proteggersi allungando il braccio per difendersi.
Gradesi e turisti sono stufi di quanto sta accadendo in quanto oltre a fare le picchiate per rubare il cibo che la gente ha in mano, “scaricano” i loro escrementi sulla testa e gli abiti delle persone. Tra le tante segnalazioni due riguardano alcune terrazze di appartamenti di Città Giardino.

Apparecchiate le tavole per il pranzo, si sono presentati, ospiti certamente non graditi, i gabbiani che hanno fatto man massa costringendo i proprietari a rifugiarsi dentro casa e a preparare altro cibo da mangiare. Sin qui la cronaca. L’assessore all’ambiente Claudio Gaddi frattanto ha fatto sapere che le specie da tutelare a livello regionale, nazionale ed europeo sono tante, ci sono anche il fratino, il fraticello, la beccaccia di mare e il corriere piccolo. «Non c’è traccia del gabbiano reale – afferma – se non come minaccia».
Tra le misure più efficaci per cercare di limitare gli attacchi di questi uccelli, spiega Gaddi, vi è la preclusione di alcune aree.
Il riferimento, per Grado, è ovviamente per certi tratti del Banco d’Orio che rappresenta il 10% dello sviluppo costiero e che è interdetto dal primo maggio al 31 luglio. Parlando del gabbiano Gaddi spiega che è un problema complesso che supera i confini nazionali e che richiede alla base anche «cambiamenti nei nostri usi e costumi, ad esempio nella gestione dei rifiuti».
A causa della pressione antropica sulle coste e l’abitudine di dar da mangiare ai gabbiani, gli uccelli hanno trovato più facile procacciarsi il cibo in questo modo, oltretutto approfittando di cassonetti dell’immondizia lasciati aperti. Dal 2014 quando sono state delimitate le aree, fratino e fraticello sono tornate a nidificare sui banchi sabbiosi, e la beccaccia di mare cresce nel numero di coppie nidificanti. «È da considerarsi un buon esempio, un’iniziativa che funziona. Detto questo – conclude l’assessore all’ambiente – si comprende il disagio che può provocare la misura. Siamo sicuri però che tutti sapranno cogliere nel loro cuore l’importanza che avrà avuto questa nostra piccola rinuncia».
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