Grado non conosce né l’Irpef né la Tasi

Pagano le seconde case. Il Comune rivede le tasse locali per gli italiani residenti all’estero. Agevolazioni al mondo agricolo
Di Antonio Boemo

GRADO. Addizionale Irpef non applicata. Mantenimento delle aliquote previste nel 2012 per la Tia (tariffa igiene ambientale).

Non viene applicata nemmeno la Tasi che riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività come pubblica sicurezza e vigilanza, tutela del patrimonio artistico e culturale, servizi di manutenzione stradale, del verde pubblico, dell’illuminazione pubblica e servizi di tutela degli edifici e aree comunali. E per quanto concerne l’Imu, l’abitazione principale è esente così come sono esenti i proprietari di abitazioni anziani e ricoverati in strutture di cura e assistenziali.

È l’indicazione sulle tasse locali per il Comune di Grado. Dove per quanto concerne l’Imu sono esenti anche le abitazioni concesse in comodato a parenti di primo grado fino a 500 euro di rendita (introdotta nel 2014) e pure quelle degli italiani residenti all’estero, purché pensionati nei rispettivi Paesi di residenza (introdotta nel 2015).

Tra le poche novità, dal 2015 cambiano le modalità di agevolazione per i cittadini italiani residenti all’estero (iscritti all’Aire) per i quali sarà considerata direttamente adibita ad abitazione principale una sola unità immobiliare. Ciò a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso. Per queste abitazioni alla tassa rifiuti (Tari) e alla Tasi è applicata una riduzione di due terzi. Per quanto riguarda gli altri edifici e terreni, spicca – è a ogni modo identica allo scorso anno – l’aliquota base dello 0,90% applicata per le seconde case. La medesima aliquota è ridotta, invece, allo 0,76% per gli immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D (esclusi i fabbricati rurali a uso strumentale) il cui gettito è riservato allo Stato.

«È un importante segnale – dice il vicesindaco e assessore al bilancio, Gianni Di Mercurio - di attenzione e sensibilità da parte dell’amministrazione verso il mondo agricolo, riconoscendone il ruolo economico e di presidio territoriale di chi lavora e vive di agricoltura».

E aggiunge: «L’amministrazione comunale è consapevole che questa tassa, assolutamente iniqua per il settore poiché colpisce beni strumentali indispensabili all’attività d’impresa, potrebbe avere effetti devastanti su migliaia di piccole imprese, che dal mancato pagamento dell’Imposta Municipale Propria (Imu) potrebbero trarre invece una benefica boccata d’ossigeno in un momento critico come quello attuale».

C’è poi l’aliquota ridotta allo 0,40% per gli immobili adibiti ad abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze. Infine l’aliquota maggiorata dell’1,06% per le unità immobiliari sfitte (ovvero le unità immobiliari non locate, prive di utenze e per le quali non c’è obbligo di versamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti) e per gli immobili di categoria catastale D/5 (banche e istituti di credito) per motivi di politica economica e redistributiva in quanto tali soggetti passivi sono dotati di una indubbia maggiore capacità patrimoniale. Viene, cioè, riconfermata la decisione dello scorso anno di gravare maggioremente sugli edifici adibiti a banche e istituti di credito e sui tanti negozi sfitti che ci sono a Grado sicuramente a causa degli affitti troppo alti.

Ricorda ancora Di Mercurio che il clima di incertezza ha reso difficile programmare, fare investimenti, prendere decisioni e fare una corretta programmazione di futuri investimenti. «Cose impossibili – conclude il vicesindaco – di fronte a un quadro normativo che non trova una sistemazione definitiva».

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