Grado messa in ginocchio dall’acqua alta Calcolati danni per oltre 10 milioni di euro

Anche se è ancora impossibile quantificare esattamente quanti siano stati i danni, il sindaco, tirato in un certo senso per i capelli, ha azzardato una cifra affermando che i danni di questa ondata di maltempo supereranno sicuramente i 10 milioni di euro. Ieri è stata un’altra giornata impegnativa per continuare a sistemare le varie attività ferite, e non poco, dal mare ma anche perché a Grado è arrivato il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, accompagnato oltre che dal suo staff e dai responsabili regionali anche dall’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi. Indubbiamente la località più colpita in assoluto nella nostra regione è risultata Grado tanto che Borrelli s’è fermato parecchio tempo per esaminare tutte le varie situazioni.
L’incontro si è tenuto essenzialmente nella sede della Protezione civile di Grado, dove c’erano anche parte dei volontari, sempre guidati dal coordinatore Giuliano Felluga, che in queste giornate hanno lavorato alacremente. Nella stessa sede i volontari hanno preparato un piatto di pasta che è stato degustato da tutti. Un doveroso ringraziamento ai volontari per la loro opera prestata per cercare di «lenire gli effetti dei disagi e dei danni subiti dalla gente», è stato fatto a tutti proprio da Borrelli. Il sindaco Dario Raugna (presente anche il vicesindaco Matteo Polo) ha elencato a grandi linee quali sono i danni più evidenti, e le problematiche annesse, che hanno colpito Grado.
Parliamo della diga che ha subito parecchi danni strutturali, dell’erosione delle spiagge, degli argini della laguna, in particolare quelli delle valli da pesca. La richiesta del sindaco, oltre degli interventi finanziari necessari, è stata quella di snellire gli iter burocratici con procedure particolari, come quelle per Venezia. Raugna ha portato l’esempio dei danni di una passata mareggiata. Era l’epoca del commissario Claudio Kovatsch che era riuscito, grazie all’immediato okay della Regione, a ottenere 1 milione e mezzo di euro. Ebbene, ha detto ieri Raugna, non può più accadere che debbano passare due anni e mezzo solo per ottenere le autorizzazioni per poter fare i lavori. Con la conseguenza, tra l’altro, che sono stati spesi ben 400 mila euro per spese burocratiche e per analisi. «Non possiamo più passare un’odissea simile – ha detto ancora il sindaco – dobbiamo operare subito ed essere pronti già per la stagione 2020. Se dovessimo aspettare tanto, anche per quel che concerne gli argini in laguna, le valli da pesca sarebbero compromesse».
Il capo della Protezione civile non solo ha capito la situazione, ma ha anche promesso che cercherà, proprio per definire il protocollo per la laguna e per la spiaggia, di far venire a Grado il ministro per l’Ambiente Costa. Intanto il Comune ha aperto una casella di posta elettronica affinché tutti possano effettuare una segnalazione preliminare dei danni. È possibile ritirare anche i moduli cartacei negli uffici comunali.
Per questa mattina, attorno alle 10.15-10.30 è previsto un altro picco di acqua alta (le scuole sono chiuse precauzionalmente ancora oggi), ma tutto dipenderà anche dalle altre componenti meteo. Nella sede della Protezione civile dell’Isola della Schiusa sono a disposizione dei sacchetti di sabbia da utilizzare come protezione. I coniugi Soyer hanno messo a disposizione il parcheggio del loro albergo Savoy (una cinquantina di posti). La struttura ricettiva è chiusa per il periodo invernale, pertanto hanno aperto le porte del parcheggio per le persone che, nel caso di acqua alta, avessero necessità di portare la loro auto al riparo.
La recente ondata ha causato danni davvero rilevanti anche a diverse vetture che si trovavano nei garage sotterranei o seminterrati, finite sott’acqua.—
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