Grado, mazzata Imu per locali sfitti e banche

La giunta ha definito le aliquote 2013 penalizzando al massimo le seconde case chiuse. Riduzione per i locali commerciali
Bonaventura Monfalcone-01.04.2013 Pasquetta-Grado e Grado Pineta-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-01.04.2013 Pasquetta-Grado e Grado Pineta-foto di Katia Bonaventura

GRADO L’Imu 2013 aumenterà anche a Grado, tranne che per la prima casa, come peraltro previsto viste le note difficoltà gestionali di tutti i Comuni. La proposta della maggioranza che verrà portata in approvazione nel corso del Consiglio comunale del 26 luglio, è molto chiara: aumenta l’aliquota delle seconde case, rimane invariata quella della prima casa e viene stabilito il massimo previsto per le unità immobiliari sfitte e per le banche e gli istituti di credito. L’aliquota rimane inoltre ridotta per i fabbricati rurali a uso strumentale. L’aliquota base, cioè quella che dovranno pagare i proprietari delle seconde case sarà dell’8,1 per mille. L’aliquota viene ridotta invece al 7,6 per gli immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D (esclusi i fabbricati rurali) il cui gettito è riservato allo Stato. Quest’ultima aliquota ridotta e così pure la decisione di penalizzare gli immobili sfitti, è stata stabilità con lo scopo «di promuovere la ripresa economica, lo sviluppo delle attività imprenditoriali, compatibili con le caratteristiche della città e del territorio, la creazione di nuovi posti di lavoro e al fine di dare impulso alle attività commerciali e al mercato delle locazioni». Per la prima casa e relative pertinenze rimane invariata l’aliquota dello 0,40%. Sempreché questa la si debba pagare poiché come è noto al momento si sa solamente che è stato sospeso il pagamento della prima rata.

A settembre si dovrebbe pertanto pagare, salvo novità dal governo. Per i fabbricati rurali a uso strumentale l’aliquota è invece ridotta al 2 per mille. Pesante, invece, come detto, l’Imu per le unità immobiliari sfitte e le banche che diventa del 10,6. Quando si parla di unità immobiliari sfitte si tratta di quelle non locate, prive di utenze e per le quali non c’è l’obbligo di versamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti. In poche parole politicamente la maggioranza intende dare un segnale forte poiché è stato rilevato che molte attività hanno chiuso i battenti o hanno difficoltà ad andare avanti a causa degli affitti molto alti che vengono richiesti. Stessa aliquota dell’ 1,06% per gli immobili di categoria catastale D/5 (banche e istituti di credito) «per motivi – è spiegato nella proposta di deliberazione – di politica economica e ridistributiva in quanto tali soggetti passivi sono dotati di una indubbia maggiore capacità patrimoniale».(an.bo.)

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