Grado, l’era-Maricchio verso l’affondamento

Tranne il vice Gianni Di Mercurio incerto e il sindaco in ospedale, gli altri 6 della maggioranza sono pronti a rassegnare le dimissioni
Il sindaco d Grado Edoardo Maricchio
Il sindaco d Grado Edoardo Maricchio

GRADO. L’amministrazione Edoardo Maricchio è virtualmente conclusa. Ufficialmente forse già oggi. In ogni caso la riunione dell’altra sera sul Bilancio - che non èp stato possibile discutere dopo il “pareggio” 8 a 8 sul piano triennale delle opere - ha fatto capire chiaramente che la maggioranza non c’è più.

Ancora una volta, dunque, il mandato a Grado si concluderà prima del tempo. L’unica cosa che manca da capire è come e chi farà finire il mandato quasi un anno prima della scadenza naturale. A questo punto, potrebbe essere la stessa maggioranza a decidere per l’autoaffondamento con delle dimissioni in massa. Tra l’altro sembra che, tranne il vice sindaco Gianni Di Mercurio, titubante sul da farsi, e soprattutto il sindaco Edoardo Maricchio che ieri non è stato possibile contattare perché sottoposto a delicati accertamenti medici, tutti gli altri siano già d’accordo di rassegnare le dimissioni.

In Pampagnola ci sono due relitti di scafi affondati che sono fermi in quel punto da anni, tanto da essere diventati soggetto di migliaia di fotografie. Nel caso della politica ciò non accade. Chi affonda, o autoaffonda, non rimane invece a far bella mostra. Certo qualcuno tenterà di riproporsi la prossima volta, ma quale potrà essere l’esito della lettura delle schede scrutinate nessuno lo sa e non è nemmeno possibile ipotizzarlo.

È difficile in campo nazionale immaginiamoci in quello locale, a Grado in particolare dove i colpi di scena sono più che frequenti. Se sindaco e vice sindaco saranno concordi con il resto della maggioranza, l’autoaffondamento potrebbe avvenire già in giornata. Questa, si diceva, l’ipotesi che al momento appare più realistica. Ma a Grado certezze non se ne possono mai avere, se non a cosa fatta.

Grado, il sindaco dall’ospedale all’aula. Ma non basta
Il traballante sindaco di Grado, Edoardo Maricchio

Anche l’altro giorno sembrava cosa fatta con la l’ipotizzata mozione di sfiducia da parte di 9 consiglieri, la minoranza e alcuni “dissidenti”; un consigliere non ha, però, inteso firmare e tutto è saltato. Poi, altro “coupe de theatre” (così è stato definito in aula) quando qualche istante prima dell’inizio si è presentato in aula, del tutto inaspettato, il primo cittadino. Sembrava a quel punto che la sua presenza garantisse numericamente la maggioranza, ma così non è stato.

Il piano triennale delle opere pubbliche, propedeutico al bilancio, non è stato approvato per l’astensione del consigliere di maggioranza Silvano De Monte (è il consigliere che veniva dato come firmatario della mozione di sfiducia). A quel punto tutti a casa e annuncio del rinvio della discussione del bilancio a data da destinarsi. Ecco, qui c’è l’altra curiosità. In realtà la maggioranza potrebbe rimanere in carica fino al 31 luglio poiché è questo l’ultimo giorno utile per la presentazione del bilancio. Come detto, però, pare che la fine del mandato possa essere decretata forse già oggi con le dimissioni degli 8 della maggioranza, ovvero il sindaco Maricchio, il vice sindaco Di Mercurio, gli assessori Andrea Felluga, Emiliano Gordini, Elisa Polo e Riccardo Ronchiato e i due consiglieri di maggioranza ancora rimasti, Sergio Camuffo e Stefania Trangoni. Ma tutto può ancora accadere.

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