Grado, le campane di Sant’Eufemia sono tornate a suonare per i Patroni

Una maggiore conoscenza della parola di Gesù per quanto concerne l’aspetto puramente religioso, mentre sotto quello culturale la necessità di apprendere la storia di Grado e delle basiliche perché «bisogna conoscerla per amare e quando la si ama fa parlare».
Ma anche rilanciare la forza motrice di Grado, la cui fonte rimane il turismo balneare-curativo, anzitutto con la riapertura dell’Ospizio marino. Sono alcuni concetti espressi nell’omelia dall’arciprete monsignor Armando Zorzin, in occasione della festa dei patroni, i santi Ermagora e Fortunato, ricordati sabato. Una messa solenne a Sant’Eufemia celebrata solo dal parroco poiché, trattandosi di giornata prefestiva, il coordinatore parrocchiale era a dir messa dapprima a Fossalon e poi a Pineta. A Grado, infatti, ci sono solamente questi due sacerdoti. L’arciprete ha dunque invitato i gradesi a rimboccarsi le maniche. A livello parrocchiale per fare una più approfondita conoscenza della parola di Gesù e della civiltà cristiana generata dalla Chiesa. A livello culturale, monsignor Zorzin ha proposto, invece, visite guidate, da effettuare a fine stagione, riservate ai gradesi e agli operatori turistici locali, poiché sono ancora tanti quelli che non conoscono la storia e i tesori di architettura delle basiliche paleocristiane che tutti ci invidiano. «L’abitudine - ha detto - spegne la curiosità e fa crescere l’ignoranza. Ogni generazione cristiana - ha aggiunto -, anche in tempi di miseria, ha curato le basiliche, custodite e amate come casa propria».
Monsignor Zorzin ha detto di credere che i santi patroni richiedano oggi la testimonianza dell’unità nella fede sulla parola incoraggiante e stimolante di Gesù, e la carità culturale per diffondere il bene nel suo nome. L’omelia è stata, inoltre, l’occasione per precisare che la basilica è fra l’altro aperta ai tanti concerti e manifestazioni a favore del turismo dell’isola, senza ricevere contributi ma sopperendo alle spese connesse con le offerte spontanee dei fedeli.
La celebrazione della messa, accompagnata dalla corale-orchestrale Santa Cecilia, è stata preceduta dalle campane a festa suonate da tre giovani fra i 16 e i 18 anni: Daniele Roppa di Gradisca, Marco Postir di Romans e Ivan Bianchi di Fogliano. Le campane erano ferme, ma suonate muovendo unicamente i battacchi. Diversamente non sarebbe stato possibile, causa la necessità, alquanto costosa, di consolidare il campanile. La festa dei patroni si è conclusa con la “sardelada” dei Portatori della Madonna, che come sempre ha fatto accorrere tante tante persone. Verso le 21.30, tuttavia, un violento temporale abbattutosi sull’Isola ha reso necessaria la sospensione della festa, compreso il concerto della Banda Civica, rinviato alla prossima “sardelada”, l’ultimo weekend di luglio.(Antonio Boemo)
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