Grado, la Regione manda Git ad Arta Terme a gestire l’impianto
GRADO. La Git sbarca ad Arta Terme. Da alcuni giorni gestisce, infatti, il settore curativo delle Terme di Arta. Un tanto a seguito dell’accordo stipulato con PromoTurismo che, per conto della Regione, è il proprietario della struttura e che sino ad ora non è riuscito a trovare, dopo la chiusura, un nuovo gestore. Il contratto della Git dura in realtà solo sino alla fine di settembre poiché entro quel termine PromoTurismo spera di aver individuato una nuova realtà gestionale.
La scelta è avvenuta, come spiega il presidente della Git, Alessandro Lovato, poiché la società d’area di Grado era l’unica che potesse prendersi a carico Arta Terme che diversamente sarebbe rimasta desolatamente chiusa, arrecando danni anche alle attività ricettive della zona. Lovato e l’amministratore delegato Mauro Bigot hanno accettato questa incombenza non tanto per l’eventuale guadagno (ma se c’è, ovviamente ben venga) perché in ogni caso la Git non ci rimette alcunché.
«Messo al sicuro (evitando la chiusura) le nostre terme - dice Lovato - è giusto un confronto e uno scambio con altre realtà regionali. È un'opportunità che non possiamo non analizzare, in quanto sinergie e possibili riduzioni di doppioni sarebbero possibili».
Ecco, qui si innesta un ipotetico scenario futuro, ovviamente negato da tutti i diretti interessati. Non tanto oggi, ma con, fra qualche anno si spera, l’entrata in funzione delle Nuove Terme Marine di Grado, la Git potrebbe diventare in realtà quella società che si occupa se non esclusivamente ma quasi, di tutto il comparto termale regionale, quindi oltre che a Grado e ad Arta Terme anche le Terme di Monfalcone.
Nonostante nessuno lo dica, in Regione pare che un’idea del genere sia già spuntata. Anche perché così ci sarebbe davvero una netta distinzione di ruoli con un unico coordinamento regionale, quello della Git, appunto. In questo caso potrebbe anche accadere che, per non gravare troppo d'impegni la Git, l’attuale comparto spiaggia della società d’area possa passare di mano e specificatamente al Comune.
Ma torniamo ad Arta Terme. L’accordo sottoscritto fra Git e PromoTurismo prevede che tutti i costi siano a carico dell’ente turistico regionale. L’eventuale utile sarà, invece, spartito fra lo stesso ente regionale e la Git. La gestione riguarda unicamente la parte curativa. Della sezione legata al wellness se ne occupa invece direttamente PromoTurismo.
Per quanto riguarda il personale vi lavora quello precedentemente assunto. Si tratta di una dozzina di persone rispetto alla trentina di persone che sono occupate a Grado fra Terme Marine e Sabbiature. È un dato importante da evidenziare alla pari del fatto che come numero di prestazioni e anche di fatturato i due impianti termali di Arta e di Grado, a pieno regime e su base annuale, sono similari. Il presidente della Git non fa numeri ma dice di essere rimasto sorpreso di questi dati pur se non ci sono quelli più recenti per fare dei raffronti precisi.
Dunque personale locale per quel che concerne le Terme di Arta mentre gli incaricati della Git, a turno, si recano in quella località per tutti gli aspetti economico e organizzativi. Ma come è andata in queste prime giornate d'apertura? Dice ancora Lovato che appena le Terme sono state riaperte c’è stata subito una buona frequentazione. «I turisti - afferma - erano in attesa della riapertura e hanno dimostrato di aver gradito e accettato bene la nuova conduzione».
L’ultima dichiarazione del presidente della Git riguarda la struttura. «Ho una certa invidia - dice -, la realtà di Arta è veramente valida. È recentissima, una struttura di assoluto rilievo. È ben strutturata con arredi di classe, fatta bene. Speriamo comunque che le Nuove Terme Marine di Grado siano ancor più belle».
E se a fine settembre l'andamento risulterà positivo in tutti i sensi, magari non è escluso che terminato il contratto fra PromoTurismo e Git non venga trovata qualche soluzione che veda la Git direttamente interessata.
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