Grado, la mareggiata con le alghe ruba la sabbia

Inghiottito una parte dell’arenile e pulizia da rifare a Grado. La Git attende il via libera per non incorrere in un nuovo sequestro
La spiaggia "mangiata" dalla mareggiata a Grado
La spiaggia "mangiata" dalla mareggiata a Grado

GRADO. Il sciroccale e poi una forte libecciata hanno causato l’altra notte danni alle spiagge di Grado. In particolare alla “Spiaggia dell’Imperatore”, quella principale, gestita dalla Git. A essere colpito maggiormente il tratto iniziale, in zona “Settimo Cielo”. Sotto il basamento delle docce, che poggiano su piccoli piloni in cemento, si vedeva chiaramente quanta sabbia sia stata “rubata” dal mare.

Ma non è tanto il problema dei 6mila metri cubi di sabbia spariti che preoccupa, quanto, come spiega il presidente della Git, Alessandro Lovato, dove si potrà andare ora a prelevarla per rimetterla. Come è noto, con un provvedimento che aveva lasciato tutti perplessi, la sabbia che a inizio stagione era stata raccolta sull’ampio bagnasciuga, per poi essere distribuita lungo l’arenile, era stata posta sequestro dai carabinieri dei Noe in quanto “pescata” senza autorizzazione. Nonostante la legge consente il ripristino di quanto viene eroso, proprio recuperando la sabbia dal bagnasciuga che, in certe condizioni di marea, si estende per parecchi metri verso il mare.

Ecco che un’improvvisa mareggiata, a metà giugno, ha causato questi danni. E non solo. La spiaggia, appena ripulita, deve di nuovo fare i conti con le alghe trascinate a riva dal mare... Le avvisaglie che qualcosa di insolito per questo periodo potesse capitare si erano avute già prima, verso le 20 dell’altra sera quando si è registrato il pur ridotto fenomeno dell’acqua alta. Interessate le zone più basse all’inizio dell’imboccatura del porto, riva Bersaglieri e riva Brioni. Fortunatamente, anche per il calare della forza dello scirocco (durante la notte il mare è poi nuovamente rinforzato) coincidente col momento di massima altezza prevista della marea, ha fatto si che a essere bagnata ci fosse solamente una parte della riva. Il fenomeno si è verificato, cosa invece più rara, anche a Punta Sdobba dove si sono registrati un paio di centimetri d’acqua che hanno lambito i casoni. L’avvisaglia che si potesse verificare il fenomeno, ma senza particolare pericolosità e forza, l’avevano già rilevata i responsabili della Protezione civile che, con il misuratore posizionato accanto al pontile della Schiusa, avevano annotato un insolito picco di marea.

Nessun danno, in ogni caso, a causa dell’acqua tranne per le spiagge. Quanto “sparito”, almeno sotto le docce, sarà subito rimesso a livello dal personale della Git che, per il momento, non potrà che assottigliare qualche altra zona della stessa spiaggia portando via un po’ di sabbia. All’indomani dell'ultima forte mareggiata, tranne il sostanzioso contributo di 1,5 milioni di euro erogato dalla Regione, non si capisce se la “cava” di sabbia, quella sott’acqua, possa essere utilizzata ogni qualvolta sia necessario.

@anboemo

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