Grado, isola di San Giuliano in vendita: al via l’asta da 438 mila euro

Un altro ribasso per la nuova gara telematica, offerta minima fissata a 328.681,94 euro. La prima proposta di vendita era partita da 5,5 milioni 

GRADO È prevista per il 19 gennaio la nuova asta per la vendita dell’isola di San Giuliano. Rispetto a quelle precedenti (la prima proposta per la vendita era partita da 5 milioni e mezzo di euro), l’importo è stato ribassato ulteriormente. Oggi è di 438.242,58 euro con un’offerta minima di 328.681,94 euro. Ricordiamo che si tratta di un’asta che ha luogo non a seguito di fallimento, ma come procedura esecutiva immobiliare. La grande isola comprende edifici, valli da pesca e terreni agricoli e proprio per questo motivo uno dei proprietari ha criticato nei mesi scorsi questo ribasso in quanto non è stata verificata probabilmente la perfetta conoscenza e stima dell’isola (c’è anche una chiesetta) e del suo valore storico oltre che immobiliare/geologico.

I visitatori dell’isola intenzionati a partecipare all’asta non sono mancati in questo periodo (italiani e anche austriaci a quanto pare), ma trattandosi di gara telematica non si sa chi parteciperà all’appuntamento odierno curato dall’avvocato Marco Mizzon.

Così come anni fa fu venduta l’isola degli Orbi, oggi dunque, anche San Giuliano potrebbe cambiare proprietà. Lo diciamo al condizionale perché l’asta ha ancora da effettuarsi ma il sentore che oggi effettivamente ci possa essere la vendita appare più che concreto anche perché l’offerta è decisamente allettante, seppure nell’isola ci saranno da fare poi parecchi lavori. Tutto dipenderà a ogni modo dall’utilizzo che ne vorranno fare i nuovi proprietari.

Quanto ai lavori, come è noto, la problematica che accomuna pressoché tutte le isole della laguna gradese è quella dell’escavo dei canali e delle cavane. Addirittura in condizioni di bassa marea alcuni isolotti sono irraggiungibili. Lavori dispendiosi che tanti proprietari sarebbero pronti ad affrontare di persona purché venga loro data la possibilità di farlo. Cosa che al giorno d’oggi appare invece ancora molto complicata e ingarbugliata. E pensare che si tratta di circa 110 isolotti (alcuni di notevoli dimensioni come San Giuliano e la Ravajarina per fare il nome di un’altra isola in vendita) che hanno questa necessità. Nelle mote in particolare è prioritario correre ai ripari per mettere in sicurezza gli argini. Basterebbe che il terreno caduto davanti agli isolotti a causa dell’erosione si potesse recuperare e rimettere dov’era. Invece non è così. Non è un semplice atto consentito.

Peraltro anche la valle da pesca Mezzano di proprietà comunale (la maggior parte degli isolotti è proprio del Comune) ormai da anni con l’argine distrutto dalle mareggiate, avrebbe bisogno di questo intervento, così come il consolidamento è assolutamente necessario per Porto Buso di fronte all’ex caserma della Guardia di Finanza che è stata ristrutturata dal Comune.—

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