Grado in preda ai blackout, interi rioni al buio per ore

Sotto accusa i cavi sotterranei vicini all’acqua. Problemi all’illuminazione pubblica e anche ai condomini. Il rifacimento dell’impianto sarà fatto appena nel 2022
Bonaventura Monfalcone-17.11.2019 Acqua alta-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-17.11.2019 Acqua alta-Grado-foto di Katia Bonaventura

GRADO Le vie della città ma anche le abitazioni private (interi condomini) di certi rioni a Grado, soggetti a continui black-out elettrici. Si tratta di due fenomeni diversi ma l’origine del problema è identico per entrambi poiché deriva dal fatto che i cavidotti sono quasi costantemente sott’acqua all’interno dei pozzetti: basta un po’ di pioggia. Non parliamo poi dell’acqua alta che purtroppo negli ultimi tempi è stata più frequente. Più di qualcuno in questi ultimi giorni ha ricordato che quando c’erano le linee aeree anziché i cavi sotterranei, i guasti erano molto inferiori. È un argomento che interessa pressoché l’intera città con l’immagine dell’isola che certamente non fa bella figura.

Il centro storico, le zone centrali, la Colmata, l’Isola della Schiusa, Città Giardino… da tutte le parti arrivano segnalazioni sulla mancata illuminazione stradale o sull’interruzione di energia elettrica nelle case. Il nodo dell’illuminazione pubblica è salito alla ribalta del consiglio comunale in più occasioni in particolar modo per le raccomandazioni e gli interventi e proposte fatte dai consiglieri Maurizio Delbello (Progetto Fvg) e Roberto Marin (Forza Italia).

A tutti il sindaco Dario Raugna aveva replicato che è necessario un intervento radicale, il rifacimento completo dell’illuminazione pubblica che costerà attorno al milione di euro. Raugna aveva anche precisato che era inutile distogliere fondi da altri capitoli (così era stato chiesto) per procedere all’intervento in quanto 2020, sarebbe scaduto il contratto con la ditta che si occupa del servizio per il Comune. Nel nuovo bando sarebbe stata inserita anche la spesa di 1 milione di euro con i quali la ditta vincitrice dell’appalto avrebbe dovuto rifare la rete pubblica. Sentito ieri l’assessore ai lavori pubblici, Fabio Fabris, questi ha specificato che il contratto scadrà in realtà appena fra due anni (il 31 gennaio del 2022, ndr) e che intanto per quest’anno è stata inserita a bilancio una posta di 70 mila euro per effettuare gli interventi più urgenti, cosa che viene fatta ogni anno.

Per una soluzione definitiva si dovrà attendere il 2022. Non sarà pertanto l’attuale giunta Raugna a occuparsene in quanto il prossimo anno c’è il rinnovo elettorale. L’altro versante del problema riguarda la fornitura dell’energia elettrica da parte dell’Enel per le utenze private.

Anche in questo caso i cavi corrono fra un’infinità di pozzetti e molto spesso anche questi finiscono sotto l’acqua che pian piano erode tutto. Tant’è che non è raro che i tecnici dell’Enel debbano correre a Grado a riparare il guasto che spesso è molto difficile da trovare con la conseguenza che gli utenti (oltre ai privati anche tante attività) devono stare senza corrente per tante ore, talvolta anche per alcuni giorni (è capitato). Gli ultimi due fatti hanno riguardato giovedì sera l’isola della Schiusa (il guasto si era verificato in una cabina vicino la casa di riposo) mentre sabato una zona di Città Giardino dove l’energia elettrica è mancata attorno alle 18. A riparare il guasto non facile da individuare e da risolvere hanno provveduto tre tecnici dell’Enel, uno di Grado, uno di Farra d’Isonzo un altro giunto da Trieste, che hanno operato fino a circa l’una e mezza della notte (questa è l’ora in cui è ritornata l’energia elettrica nelle case). —

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