Grado, il sindaco dall’ospedale all’aula. Ma non basta
GRADO. Il sindaco di Grado Edoardo Maricchio esce dall’ospedale e si presenta in Consiglio comunale per salvare la maggioranza. Senza la sua presenza non avrebbe avuto i numeri per approvare il bilancio di previsione. Ma non basta. Il piano triennale dei lavori pubblici, che è propedeutico al bilancio, non è stato approvato ricevendo 8 voti favorevoli (la maggioranza), altrettanti contrari e l’astensione del consigliere di maggioranza Silvano De Monte. Ecco che, considerato l’esito del voto, il vicesindaco Gianni Di Mercurio ha dichiarato sospesa la seduta che sarà riconvocata a data da destinarsi. Quindi nulla di compromesso, anche se la crisi al Comune di Grado è evidente. E l’intera giornata di ieri ne è stata la riprova.
Oggi, martedì, Maricchio si recherà nuovamente in ospedale per sottoporsi ad ulteriori esami ma ieri, pur debilitato, ha voluto farsi accompagnare a Grado per partecipare ai lavori dell’aula. Ma non ce l’ha fatta a presiedere la seduta, tanto che a guidarla è stato il vicesindaco Gianni Di Mercurio. Maricchio ha dichiarato di stare seduto sui banchi della giunta come assessore. La giornata è stata a dir poco convulsa. Oltre alla pressoché certa bocciatura del bilancio (8 voti della maggioranza e altrettanti della minoranza avrebbero portato in ogni caso alla non approvazione del documento contabile), sembrava che la riunione potesse aprirsi con il deposito di una mozione di sfiducia firmata da 9 consiglieri. Ma anche in questo caso è saltato tutto poiché un consigliere di maggioranza, che i proponenti dell’atto consideravano come aderente, ha deciso invece di continuare a sostenere l’attuale governo.
Tutto è partito dall’ex consigliere di maggioranza Fabio Zanetti, che aveva avuto l’adesione dei due consiglieri del Pd, Angela Giorgione e Giorgio Marin, così come i tre consiglieri di Liber@, Dario Raugna, Fiorenzo Facchinetti e Mauro Tognon. Oltre a questi avrebbero firmato anche i consiglieri Enzo Tirelli e Daniele Coslovich, quest’ultimo spesso in disaccordo con i colleghi di maggioranza.
L’unico dubbio riguardava l’adesione di Silvano De Monte (il suo nome è stato fatto dai proponenti della mozione poi saltata, ma indubbiamente qualcosa di vero c’era vista l’astensione sul piano triennale delle opere) che, come comunicato prima della riunione da Zanetti, non ha inteso firmare alcunché.
L’altra novità della serata ha riguardato la presenza del vicesegretario comunale, Gianluca Venier, in quanto il titolare, Santi Terranova, era assente poiché contestualmente impegnato a Muggia dove ricopre le medesime mansioni e dove allo stesso orario era in discussione il piano regolatore (anche nel Comune muggesano c’è un po’ di maretta).
Ecco che la riunione ha preso avvio con il dubbio dell’incompatibilità espresso sempre da Zanetti, sostenuta poi anche da Tirelli, di un paio di assessori comunali in quanto direttamente o tramite i familiari «legati a concessioni relative a valli da pesca o pontili».
Poi ancora altri punti propedeutici al bilancio di previsione che, stante i numeri, salvo colpi a sorpresa, passerà con i voti della maggioranza e la contrarietà di tutta la minoranza. Il tutto per evitare l’arrivo di un commissario al bilancio cosa che, peraltro, era già accaduta in passato.
Anche passando il documento contabile il futuro di questa maggioranza è a ogni modo alquanto incerto, poiché ad esempio si dovrà tornare in aula per dibattere la questione dell’albergo Adria per i quale è nota la contrarietà di più di qualcuno dei consiglieri e degli assessori della maggioranza che, nella precedente seduta, avevano fatto mancare il numero legale.
Ma come si comporteranno ora, dopo la dimostrazione di attaccamento alla maggioranza dimostrata da Maricchio che li ha in parte salvati?
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