Grado, i resti dei piloti Usa tornano a casa

Al via oggi a Grado le operazioni di recupero dell’equipaggio del bombardiere B24 precipitato nel ’44
Il relitto del bombardiere
Il relitto del bombardiere

GRADO. Iniziano oggi le operazioni di recupero dei resti di alcuni avieri americani che, da 71 anni, si trovano in mare al largo di Grado, nei pressi di quanto rimane (la parte centrale della fusoliera e la coda) del bombardiere B24 precipitato in mare nel 1944, dopo essere stato colpito sopra Bressanone dalla contraerea tedesca.

La loro storia è tristemente nota. Con i motori in avaria, giù di potenza, i piloti avevano cercato disperatamente di effettuare un atterraggio di fortuna dirigendosi verso la Iugoslavia, dove c’era un aeroporto alleato. Purtroppo, però, soffiava vento forte e, dopo aver percorso la valle del Tagliamento quando si trovavano già sul golfo di Trieste, i piloti erano stati costretti a cambiare rotta dirigendosi verso Lignano, gettando in mare mitragliatrici e gli altri materiali ingombranti per alleggerire l’aereo. L’operazione, però, non era riuscita. Di lì la scelta obbligata dell’ammaraggio, che tuttavia non è andato a buon fine.

I resti si trovano a circa 15 metri di profondità. Nel fine settimana i volontari della Protezione civile di Grado guidati da Giuliano Felluga hanno liberato l’aereo dalla sabbia che lo ricopriva, provvedendo contemporaneamente a posizionare le boe di galleggiamento per delimitare la zona delle operazioni. Oggi partirà per la zona delle operazioni la nave americana della Sesta Flotta. Nave arrivata sabato a Trieste, e a bordo della quale è stato caricato il materiale necessario giunto dalla base di Aviano. E proprio a Trieste la nave rientrerà una volta alla settimana per fare rifornimento. L’operazione durerà complessivamente 30 giorni a cui, in caso di necessità, se aggiungeranno eventualmente altri 30 giorni.

Americani a Grado per recuperare i B24

Anche nel corso dell’ultimo incontro tecnico è stato ribadito che agli americani interessa unicamente recuperare i resti dei corpi degli avieri. L’aereo, rimarrà invece dove si trova oggi per consentire le visite ai sempre più numerosi appassionati subacquei. Ricordiamo che tempo fa i volontari della Protezione Civile avevano trovato, e portato a terra, il timone di coda dell’areo (con la matricola è stato identificato il bombardiere che gli americani pensavano fosse precipitato in zona Bressanone) e in seguito anche la calotta cranica di uno degli avieri.

Oggi peraltro iniziano le operazioni di recupero, ma non si sa di quanti corpi. All’appello ne mancano 6 ma sembra che attorno all’aereo ce ne siano solamente quattro, forse cinque. Naturalmente all’importante operazione collaborano anche la Capitaneria di Porto e tutte le forze dell’ordine. L’intervento è considerato particolarmente importante vista “caratura” delle vittime: uomini che hanno dato la vita per la loro Patria.

Quella che sta che sta per iniziare (nel pomeriggio il posizionamento, molto probabilmente con domani le prime immersioni) è in realtà la prima delle due operazioni di recupero di resti di militari americani che interessano la zona di Grado. L’altra riguarda l’isola di Morgo in laguna, dove è stato individuato un secondo B24 americano precipitato nel 1944.

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