Grado, i concessionari delle spiagge firmano la proroga del Comune
GRADO Nonostante l’invito dell’assessore regionale Callari a soprassedere a qualsiasi estensione della concessione balneare a fronte della proroga automatica di un anno stabilita dalla Regione, la quasi totalità dei concessionari gradesi ha deciso di firmare invece la proposta del Comune.
Una proposta che di fatto estende la concessione fino al 2033 ma in realtà, come previsto dal protocollo, senza precise certezze. Quasi tutti i concessionari, si diceva. La Git, infatti, deciderà appena il 21 gennaio. Sarà l’assemblea dei soci appositamente convocata dall’amministratore unico, Alessandro Lovato, a decidere il comportamento che dovrà tenere a Git.
Appare tuttavia evidente che, considerato che il socio di maggioranza della Git, Promoturismo che opera per conto della Regione, non si metta contro le disposizioni stabilite dalla Regione. In un suo recente intervento l’assessore Sebastiano Callari ha sottolineato che tutte le concessioni demaniali turistico-ricreative e diportistiche beneficiano ex lege della proroga delle stesse fino al 31 dicembre 2021, senza bisogno di alcun altro atto.
Callari ha sottolineato inoltre che sottoscrivere liberatorie non ha alcun senso alla luce di una possibile procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea con il rischio per i concessionari di essere dichiarati decaduti all’atto di ogni diversa decisione dovessero assumere in merito il Governo o la stessa Ue. In poche parole la Regione ha previsto la proroga di un anno in attesa delle importanti decisioni altrui.
Con l’approvazione della legge Bolkestein è stabilito che le concessioni debbano essere messe a gara pubblica ogni anno ed è per questo che la stessa Ue ha già inviato l’avviso di infrazione all’Italia. Lo si evidenzia anche in un articolo della bozza di contratto che il Comune ha inviato ai concessionari dove è evidenziato che in considerazione dei noti contrasti interpretativi e giurisprudenziali riguardanti la normativa in materia, «il Concessionario è a conoscenza che il Comune potrebbe essere tenuto ad attivare eventuale procedimento per il ritiro dell’atto in sede di autotutela, anche per sopravvenute disposizioni normative nazionali e/o comunitarie e/o a seguito dell’emissione di sentenze della Corte di giustizia europea o del Giudice amministrativo che potrebbero annullarlo anche per iniziativa di terzi, ed anche in ragione di questo dichiara comunque sin d’ora di esonerare e/o comunque sollevare il Comune di Grado da ogni responsabilità anche patrimoniale conseguente, sia in relazione al rilascio del provvedimento ricognitivo di estensione temporale della concessione, sia per il caso di esercizio da parte del Comune di iniziative in autotutela di sua revoca, annullamento e/o limitazione sia in caso di declarata invalidità e/o inefficacia dello stesso da parte dell’Autorità Giudiziari».
L’assessore Callari ha avverito: firmare qualunque atto amministrativo è addirittura dannoso per gli operatori. Ed ha spiegato che «l’atto (del sindaco Raugna ndr) espone a un ricorso al Tar, mentre la proroga prevista dalla norma regionale salva la stagione 2021 in attesa che il quadro normativo venga meglio definito». —
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