Grado, Felluga: «Quel post contro i migranti un errore causato forse dai farmaci»
GRADO A Grado dopo lo sbigottimento, l’amarezza, la condanna e la presa di posizione ufficiale del sindaco Dario Raugna sembra sia improvvisamente calato il silenzio sulla vicenda che vede protagonista Giuliano Felluga, colonna del volontariato e della Protezione civile, finito nella bufera per il suo post su Facebook contro gli immigrati: «Quattro taniche di benzina, si accende il forno crematorio così non rompono più».
A Felluga, accortosi del gravissimo errore e dopo aver chiesto scusa, non è rimasto altro che dimettersi dall’incarico di coordinatore comunale di Protezione civile che rivestiva dal 1995. Per Felluga la Protezione civile veniva, quasi, prima della famiglia. Un uomo stimato e benvoluto per il suo altruismo. Poi quel tremendo post ha rovinato tutto. «Ha espresso un pensiero aberrante ma quello non è il Felluga che conosciamo», è il pensiero di molti gradesi. Come può essere successa una cosa del genere?», ci si chiede sull’Isola.
Forse una spiegazione c’è. Spiegazione, non assoluzione. Felluga sta assumendo dei medicinali dopo il serio incidente stradale che l’ha visto coinvolto il 25 giugno scorso quando era stato trasportato con urgenza a Cattinara dove è rimasto in rianimazione per diversi giorni. Dopo qualche giornata dal ricovero era arrivato addirittura anche un serio peggioramento che aveva fatto pensare al peggio vista la difficoltà respiratoria di cui era rimasto vittima. Dopo tanto tempo è riuscito a respirare autonomamente e quindi è stato dimesso ma costretto a prendere dose massicce di medicinali e antidolorifici molto forti.
La carenza di questi nelle ultime giornate, così spiega lo stesso Felluga, può avergli fatto perdere lucidità. «Chiedo ancora scusa – afferma Giuliano Felluga – per la mia battuta mal riuscita che ho fatto con una mia collega e che doveva rimanere tale, e fra noi due. Purtroppo qualcuno l’ha captata immediatamente ed è successo il putiferio». Accortosi della gaffe Giuliano Felluga, con una mail inviata già a metà mattina aveva rassegnato nelle mani del sindaco il suo incarico. Poi nel pomeriggio sono arrivate anche le sospensioni ufficiali sia da parte della Protezione civile nazionale e regionale e sia del Comune. Felluga è dipendente del Comune di Grado destinato per tre giorni alla settimana a svolgere il compito di manutentore della casa di riposo e per altrettante giornate a occuparsi della Protezione civile, a capo di un bel gruppo di volontari che sono considerati quasi dei professionisti tanto sono preparati in tutti i settori. In tutti questi anni Felluga ha compiuto, assieme a tutti gli altri volontari, i più svariati interventi.
Quelli più recenti probabilmente li ricordano in tanti, compreso quello delle immersioni subacquee che hanno portato anche al ritrovamento di diverso ordigni bellici. E come non ricordare l’impegno, 24 ore su 24 per diverse giornate, in occasione dei fenomeni di acqua alta. E l’impegno per realizzare la sede all’isola della Schiusa. Alcuni anni fa ci sono stati anche degli sbarchi di immigrati a Portobuso, soccorsi dalla Protezione civile guidata da Giuliano Felluga. —
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