Grado è l’Isola delle biciclette ma parcheggiarle è impossibile

A meno di non trovare posto negli appositi porta-cicli è assolutamente vietato legarle a monumenti, ringhiere, pali o semafori: sequestro e multe pesanti

Antonio Boemo / GRADO

Sta tornando la bella stagione e per le vie dell’isola si notano sempre più biciclette. È il mezzo di trasporto utilizzato dalla gran parte dei gradesi ma anche dai turisti che chiedono le bici negli alberghi dove alloggiano o nei due punti noleggio privati dell’isola o che si portano dietro la propria bicicletta. Qualcuno utilizza questo mezzo di trasporto al posto dell’auto per venire in vacanza. In particolare gli austriaci che utilizzano la Ciclovia Alpe Adria che collega Salisburgo a Grado.

Attenzione, però, c’è un regolamento di Polizia Urbana che mette alcuni per il parcheggio delle biciclette. È vietato, infatti, agganciarle ai monumenti e le barriere di protezione, alle recinzioni, ai semafori, colonne e altri manufatti a eccezione dei portabiciclette. In ogni caso la sosta o fermata delle bici non deve arrecare intralcio o pericolo alla circolazione pedonale e veicolare, limitare gli accessi alle entrate dei negozi, case, passi carrai e in particolare la fruizione dei marciapiedi, delle vie e delle calli.

Il regolamento specifica anche che nel caso la bicicletta pregiudichi il decoro urbano, costituisca potenziale pericolo per la pubblica circolazione o possa arrecare danno a beni pubblici o di uso pubblico, anche limitandone l’uso, potrà essere rimossa coattivamente. Un’infrazione punita con una sanzione amministrativa da 25 a 150 euro. Le biciclette saranno successivamente restituite ai proprietari dopo il pagamento delle spese di rimozione e deposito.

«Negli altri casi – si legge nel regolamento –, e qualora siano ancora idonee alla circolazione, le bici saranno custodite dal Comune e resteranno depositate». Se non verranno ritirate potranno essere cedute a terzi o alienate. C’è anche l’articolo del regolamento di Polizia Urbana che fa riferimento al divieto di abbandono e aggancio di bici o altri mezzi a due ruote ai manufatti stradali.

Viene considerato abbandono il deposito ininterrotto sulle aree pubbliche per più di 15 giorni, decorrenti dall’accertamento effettuato dagli operatori di Polizia Locale o da altro personale incaricato. Ma viene considerato abbandono anche nel caso che i mezzi siano lasciati su un determinato luogo per soli 3 giorni ma siano mancanti di uno o più elementi meccanici indispensabili all’utilizzo del mezzo: ruote, catena, manubrio, altro. Se lo stato di queste biciclette fosse tale da poterlo assimilare a vero e proprio rifiuto saranno affidate al servizio di raccolta e smaltimento. —

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