Grado, droni contro i cormorani per proteggere le valli

Uccelli sempre più voraci e gli abbattimenti non bastano a contenere i danni. Il vallicoltore Padovan: «Le reti non servono più. Meglio chiudere l’attività» 

GRADO Approvata a grande maggioranza dal consiglio regionale una mozione per la lotta contro gli animali e i volatili che arrecano danno non solo alle colture ma anche alle valli da pesca con specifico riferimento ai voraci cormorani. Fino ad ora la difesa dagli attacchi dei voraci gabbiani da parte dei valligiani si è limitata a reti di protezione che in certi casi si sono dimostrate insufficienti e che a ogni modo non possono assolutamente coprire tutta l’estensione delle valli da pesca. L’unico sistema sino ad ora autorizzato ma che può essere attuato unicamente dalla forestale è qualche abbattimento.

Ai cacciatori non è consentito ma anche questo metodo molto parziale di abbattimento è poco efficace in quanto di anno in anno i cormorani si riproducono in maniera incredibile. Ma c’è chi sta sperimentando, e a quanto afferma con successo, l’utilizzo del drone per spaventare e far allontanare i cormorani. Intanto Progetto Fvg ha presentato una mozione, approvata a larga maggioranza, tendente a eradicare o contenere nel territorio regionale quelle specie che determinano danni alle colture e all’habitat e rischio per l’incolumità delle persone. All’interno della mozione il gruppo consiliare regionale dei dem con Diego Moretti primo firmatario ha fatto inserire anche un aspetto molto importante e sentito che riguarda in specifico Grado.

Tra le questioni sulle quali va posta una particolare attenzione sono stati inseriti, infatti, anche i danni arrecati alle colture della valli da pesca gradesi dalle cosiddette specie ittiofage (cormorani in particolare). La questione dei cormorani è molto sentita e sta mettendo addirittura a rischio l’esistenza di alcune valli da pesca. La mozione presentata dal gruppo di Progetto Fvg «impegna la Giunta regionale a ricercare, con il coinvolgimento dei cacciatori, tutte le soluzioni possibili per eradicare o contenere nel territorio regionale quelle specie che determinano danni alle colture e all’habitat e rischio per l’incolumità delle persone».

Coinvolgimento dei cacciatori che a questo punto potrebbero essere interessati anche per quanto concerne i cormorani o le altre specie che causano continuati danni e che sono in espansione. L’autorizzazione agli abbattimenti dovrebbe essere concessa tra l’altro anche agli stessi vallicoltori, affermano quest’ultimi. Ma secondo uno dei diretti interessati quello dell’abbattimento è un metodo che poco risolverebbe la problematica. Ci sono ormai migliaia e migliaia di cormorani. Non si fa nemmeno il tempo a far crescere le oratelle ( “due anni fa ne ho seminate 5.000, quest’anno non ce n’era praticamente nessuna, tutte divorate).

A lamentare la problematica è stato più volte Enzo Padovan (valle da pesca in Ara Storta) tempo fa anche come presidente dei vallicoltori che riferendosi alle orate ha affermato: «nonostante tutte le reti di protezione, i cormorani se le mangiano e se aggiungiamo che in generale anche la pesca è sempre più scarsa e altre problematiche come i fanghi nelle cavane, dico che ormai è meglio chiudere l’attività». Interventi e sollecitazioni sono spesso stati fatti anche da Ferruccio Poco che gestisce la valle da pesca Artalina. —


 

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