Grado: doccia (fredda) a pagamento in Pineta

GRADO La protesta: una sola doccia (a pagamento) a disposizione di un migliaio di bagnanti. La replica: ci sono tre docce (a pagamento), basta percorrere qualche passo in più. Teatro della contesa la spiaggia principale di Grado Pineta, che si chiama Costa del Sol ed è gestita in concessione dai fratelli Roberto e Mauro Corbatto.
La protesta giunge da un villeggiante goriziano. Al giornale segnala quanto segue: «Circa trecento metri di spiaggia in concessione con ombrelloni a pagamento (6 euro!) e con una piccola interessante caratteristica in vigore da questa stagione: non esiste più nemmeno un rubinetto per sciacquarsi le mani e se vuoi farti una doccia fredda, uscito dal bagno in mare, devi pagare 50 centesimi nell'unica doccia a disposizione sul lungo mare e in generale in tutto lo stabilimento che dispone di qualche migliaio di ombrelloni».
Ribattono i fratelli Corbatto: «Nel nostro stabilimento di circa 600 ombrelloni ci sono una doccia calda a pagamento (1 euro) nell’area del bar vicino all’ingresso principale e un’altra, sempre con doccia calda e in questo caso con due soffioni, nell’area del secondo bar, ovviamente sempre a pagamento. In riva al mare c’è invece una doccia fredda a pagamento (50 centesimi) ma sempre, come da tutte le parti, con il lavapiedi gratuito. Dall’altro lato dello stabilimento, al confine, all’inizio dell’area libera, sempre in riva al mare, c’è un’altra doccia gratuita, e sempre con il lavapiedi. A dire il vero c’era anche una seconda doccia in riva al mare di competenza dello stabilimento ma la mareggiata di quest’inverno l’ha portata via e i costi per una nuova, per gli allacciamenti e la spesa dell’acqua sono notevoli». Il Comune, attraverso l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Ronchiato, precisa che «oggi è impensabile nei tratti liberi delle spiagge realizzare docce e servizi gratuiti poiché i costi di realizzazione e gestione sono esorbitanti. Abbiamo fatto i calcoli di quanto ci verrebbe a costare la realizzazione di servizi e docce gratuite nei tratti liberi della spiaggia di Pineta e della Costa Azzurra. Tra l’attrezzatura, gli allacciamenti alla rete idrica e fognaria e la spesa dell’acqua andremo a spendere oltre 100mila euro. In questi periodi di crisi non possiamo di certo permettercelo perché dobbiamo pensare anche ad altri servizi». Aggiunge Roberto Corbatto: «Il costo dell’acqua deriva anche dagli sprechi, dall’utilizzo che ne viene fatto. I bambini in particolar modo ne sprecano in maniera incredibile. Anche per evitare questi enormi sprechi dei quali tanto si parla, e che naturalmente costano, abbiamo optato per il pagamento di 50 centesimi». Tale realtà si adatta non solo al Costa del Sol ma in generale a tutti gli stabilimenti di Pineta e della spiaggia della Costa Azzurra. Una situazione che prefigura questa scena: esci dal mare, vai sotto l’ombrellone, apri il borsellino, prendi una moneta da 50 centesimi e ti dirigi alla doccia, a meno che non tu non vada a fare il bagno con gli spiccioli al seguito... Se non vuoi spendere, allora devi camminare un po’ di più sotto il sole che ti scioglie il cervello e ti arrostisce la pianta dei piedi.
Considerazioni finali. Al Comune di Grado non è chiesto di attrezzare una parete dolomitica per assecondare gli estri dei propri ospiti, ma di installare delle docce come in tutti i lidi del mondo dove si pratica il turismo. Di conseguenza il Comune non può appellarsi alla crisi per giustificare un mancato servizio al turista, visto che è sul turismo, oltre che sulla pesca, che si regge l’economia dell’Isola. Quanto ai bambini, Roberto Corbatto potrebbe organizzare degli incontri in spiaggia finalizzati a tematiche ambientali e sullo spreco delle risorse. Farebbe un ottimo servizio ai genitori, al Comune e all’ambiente. (c.c.)
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