Grado, colpite 438 utenze dal blackout. Rimaste al buio anche le strade

Stamane l’Enel riattiverà l’energia elettrica togliendo il generatore d’emergenza Colpiti una decina di locali, c’è chi ha spostato il freezer dove c’era invece corrente
Nelle foto di Enrico Cester: salvataggio del frigo, porto e strade al buio
Nelle foto di Enrico Cester: salvataggio del frigo, porto e strade al buio

GRADO L’isola fa i conti con il buio. In piena estate, per quel che rimane dell’estate turistica. Non c’è solo il guasto dell’Enel, che ha interessato 438 utenze private, anche l’illuminazione pubblica è andata in tilt. Ma se il guasto alla cabina di via Oberdan – avvenuto sabato scorso alle 23.26, come indicato da Enel «a causa delle elevate temperature» – è stato mitigato con un gruppo elettrogeno che verrà scollegato questa mattina, altra cosa sono i lampioni che illuminano il centro di Grado.

Fermo restando che anche le linee esterne di distribuzione sono deboli, il problema generale è che tutti i cavi viaggiano sotto terra e quasi sempre “galleggiano” nell’acqua. Basta aprire un qualsiasi tombino dell’Enel per vedere qual è la situazione. Un tempo le linee erano aeree... Fatto sta che da qualche giorno piazza Oberdan e piazza Marinai d’Italia, fino in via Conte di Grado e riva San Vito, nonché la parte iniziale di riva Bersaglieri, sono rimaste senza corrente per molte ore. Tanto che la decina di attività di ristorazione e pubblico esercizio hanno dovuto buttare via molti alimenti. Gelati prima di tutto ma anche surgelati, comprese le brioches.

Passata l’arrabbiatura, con il ritorno dell’energia elettrica, tutti si erano tranquillizzati ma poi c’è stato un secondo blackout e così è stato necessario correre ai ripari in modo fai da te. Un locale ha perfino trasportato il freezer pieno di alimenti nelle vicinanze, dove l’energia elettrica funzionava invece regolarmente. Il problema tecnico verificatosi nella cabina di piazza Oberdan ha spinto Enel a far arrivare un gruppo elettrogeno che, però, si è dimostrato insufficiente tant’è che è stato necessario sostituirlo con uno più grande e non proprio silenzioso.

E così il panorama attorno al porto normalmente sempre illuminato è parso l’altra sera quasi spettrale. Da un lato buio, dentro e fuori, pressoché completo con gli addetti dei ristoranti, bar e gelaterie a far miracoli per accontentare i clienti. Dall’altra la normale illuminazione. Tutto è dipeso questa volta da problemi tecnici dell’Enel, ma quando a mancare è anche l’illuminazione pubblica l’attenzione si sposa da un’altra parte. La rete cittadina, insomma, ha bisogno di essere rifatta e lo aveva affermato anche a fine 2019 il sindaco Dario Raugna che, sollecitato, oltre ad aver detto indicato in sede di Consiglio comunale la spesa di un milione, aveva definito inutile spendere soldi per delle soluzioni tampone quando a distanza di pochi mesi, nel 2020, sarebbe scaduto il contratto con la ditta che si occupa del servizio. Solo che in realtà il contratto scadrà appena alla fine del 2022 tant’è che il Comune ha inserito una posta di 70 mila euro per gli interventi più urgenti.

Ieri Raugna ha fatto alcune precisazioni in merito alla mancanza di energia elettrica avvenuta in questo ultimi giorni: «La linea elettrica è di proprietà Enel – sottolinea – che è tenuta a garantirne il corretto funzionamento. Il Comune ha sollecitato la riattivazione del servizio in tempi rapidi e favorirà ogni iniziativa volta al ristoro dei danni cagionati agli utenti i quali hanno sottoscritto dei contratti in forma individuale con diversi gestori per l’erogazione della corrente elettrica, e correttamente si aspettano che questa non subisca gravi interruzioni». È l’occasione per Raugna di ricordare che ogni qualvolta l’Enel ha proposto dei lavori per l’ammodernamento della linea, il Comune ha sempre acconsentito. L’esempio è quello dell’autorizzazione a realizzare nuove cabine come quella al distributore Eni. Inoltre, ricorda sempre il sindaco, quando l’Enel chiese il permesso per il nuovo cavidotto sulla translagunare, «lo abbiamo concesso a patto che i lavori venissero effettuati durante il rifacimento del ponte Matteotti, per limitare al massimo i disagi ai cittadini. Tale intervento doveva servire per evitare sovraccarichi sulla loro rete».

Ma non mancano le polemiche. «Più che di blackout elettrico si dovrebbe parlare di blackout amministrativo visto che ormai non c’è settore dell’attuale amministrazione che non rappresenti gravi problemi di efficienza», dice il leghista Enzo Tirelli. E affonda: «La città – sottolinea – ormai è in balia di una giunta totalmente inadeguata dove l’unico a non accorgersi delle criticità irrisolte pare sia il consigliere regionale Diego Moretti, che corre in loro difesa ad ogni piè sospinto.“Raugna ci ha frantumato le scatole per anni con il Piano del Traffico del Politecnico di Milano, di cui a quattro anni abbondanti dal suo insediamento non c’è nemmeno l’ombra. Sarebbe stato sicuramente molto più utile se avesse affidato l’incarico per rinnovare la rete elettrica comunale». —

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