Grado, cadavere mummificato di una donna trovato nel bagagliaio dell’auto
GRADO Trovato nel pomeriggio di ieri il corpo di una donna deceduta probabilmente da molti giorni chiuso all’interno del bagagliaio di un’autovettura.
Il cadavere era mummificato. La macabra scoperta è avvenuta nel pomeriggio in viale del Sole, a pochi passi dall’ingresso numero 8 della spiaggia, quello che confina fra Città Giardino e la Sacca dei Moreri. L’autovettura all’interno della quale è stato trovato il corpo, appartiene a una donna di 64 anni di San Giovanni al Natisone che è scomparsa circa due mesi fa da casa. La denuncia era stata fatta allora dalla figlia della scomparsa. Giallo sulle cause del decesso. Non si esclude il suicidio. Di certo non si è trattato di morte causata da gas di scarico in quanto non è stato trovato alcunché che possa far pensare a questo fatto. È possibile invece che la donna si sia imbottita di sonniferi e si sia chiusa all’interno del bagagliaio lasciandosi morire. Le cause saranno accertate solamente dall’autopsia tant’è che la salma è stata trasportata nella camera mortuaria dell’ospedale di Monfalcone dove sarà sottoposta all’esame autoptico.
Una considerazione che viene fatta è che pare impossibile che in tutto questo tempo l’autovettura sia rimasta parcheggiata sempre in viale del Sole a Grado. È probabile invece che la donna abbia girovagato per un periodo in giro per la regione prima di arrivare nell’isola dove a quanto pare ha deciso di suicidarsi. Difficile che sia rimasta tanto tempo in quel parcheggio anche perché si tratta di una zona particolarmente frequentata, specialmente nelle giornate di sole. E tra fine aprile e inizi del mese di maggio, prima di precipitare di parecchi gradi le temperature sono state particolarmente elevate. Di conseguenza il corpo avrebbe dovuto emanare odori nauseabondi già da diverso tempo. Invece il ritrovamento è avvenuto solamente ieri verso le 17.
Un passante passando vicino alla vettura che aveva notato parcheggiata già da un paio di giorni in quel punto, ha evidentemente sentito odore e ha dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Grado al comando del luogotenente Bottoni e poco dopo è arrivato da Monfalcone anche il comandante Panighello.
Guardando con attenzione attraverso il lunotto posteriore della vettura, dentro alcune fessure del bagagliaio i militi hanno notato il corpo. Avvisati immediatamente il magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica di Gorizia dottoressa Iozza e il medico legale e nel contempo fatti intervenire i vigili del fuoco, si è dovuto attende l’arrivo di tutti prima di procedere all’apertura dell’autovettura. Cosa che non è stata molto facile. I vigili del fuoco hanno armeggiato parecchio nel tentativo di aprirla senza dover procedere a infrangere nulla ma alla fine hanno dovuto spaccare con una mazza il finestrino lato guidatore per poi poter aprire il cofano. Particolare necessario per poter sganciare in qualche maniera l’apertura del bagagliaio dove è stato rinvenuto il corpo della donna. Alcuni vigili del fuoco hanno utilizzato la maschera antigas. Sul posto sono quindi arrivati anche gli uomini delle pompe funebri che hanno, dopo l’autorizzazione del medico legale e del magistrato, proceduto al recupero del corpo. Operazione avvenuta tra le 20. 30 e le 21 quando ha iniziato a cadere anche una leggera pioggia. Prima di effettuare il recupero del corpo, tra le varie autovetture erano stati tirati teli per impedire la visione del macabro ritrovamento ai passanti che fortunatamente ieri a quell’ora non sono stati molto numerosi. Il traffico, anche questo piuttosto scarso, è stato invece bloccato sia lungo viale del Sole che viale Martiri della Libertà. In entrambe le vie le autovetture che arrivavano nella zona del ritrovamento sono state costrette a fare inversione e tornare indietro.
La fine fatta dalla donna rimane avvolta nel mistero che potrà essere svelato solo dopo l’autopsia. Con molta probabilità oggi si potrà probabilmente conoscere qualche ulteriore particolare. —
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