Grado, caccia ai tesori con il metal detector

Arrivano da tutta la regione e anche dall’Austria per trovare monete, orologi e ciondoli. La Git recupera secchielli e palette
Bonaventura Monfalcone-07.11.2015 Spiaggia-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-07.11.2015 Spiaggia-Grado-foto di Katia Bonaventura

GRADO Sono tornati i “cacciatori di tesori” sulla spiaggia di Grado. Accadde puntualmente ogni fine stagione, ma ormai sta diventando un qualcosa di più di una semplice caccia ai tesori dimenticati. Questi appassionati armati di metal detector perlopiù lo fanno per passare la giornata – dove qualcosa sicuramente trovano – e ormai arrivano non solo da varie parti del Friuli Venezia Giulia ma anche dall’estero. Entrano in azione il giorno successivo della spiaggia libera che, nel caso di quella principale, corrisponde con la cessazione dell’obbligo del pagamento del ticket servizi.



Non tanto per il pagamento del biglietto, che viene meno, ma perché di norma la spiaggia principale comincia a svuotarsi e la Git inizia a smantellare le attrezzature da spiaggia. Molto di quanto c’era da trovare è stato già recuperato nell’arco di pochi giorni, eppure la ricerca continua senza sosta. «Quest’anno i frutti sono stati decisamente molto scarsi...», dice un appassionato friulano allargando le braccia. La concorrenza è però spietata. Alcuni giorni fa nella spiaggia principale, infatti, si è visto all’opera un austriaco con il suo metal detector: «Nell’arco di un pomeriggio ho trovato solamente un paio di euro. In compenso, però, mi sono fatto – dice sorridendo – una bella passeggiata respirando l’aria di mare».

Insomma quello della “caccia al tesoro” nella sabbia e in acqua sta diventando un modo per passare qualche giorno di vacanza fuori stagione. E proprio la presenza di questo appassionato austriaco ha colpito, forse più degli altri, perché avvenuta alla fine ottobre. Un periodo in passato “morto”, invece molto favorevole per gli appassionati dell’ultima tintarella (qualcuno ha fatto anche il bagno).

Se n’è accorto anche Alessandro Lovato della Git che, più agli uomini del metal detector, si sofferma su quanto viene perso in spiaggia. Non solo cose di valore come catenine, orologi, monete... Ebbene, in particolar modo mai come quest’anno, smantellando le cabine e gli ombrelloni, gli operai della Git hanno trovato tanto materiale abbandonato. Ad esempio, una vera e propria montagna di coccodrilli, cigni, tartarughe. Parliamo di gonfiabili, di quelli che un tempo erano semplicemente dei piccoli canotti galleggianti e che oggi sono forgiati nelle più svariate rappresentazioni. Di questi gonfiabili, abbandonati accanto alle cabine, qualcuno ancora pieno d’aria, altri “spompati”, ne sono stati trovati davvero troppi... Quelli in buono stato, assieme a una notevole quantità di giocattoli in plastica, la Git, come conferma sempre l’amministratore unico Lovato, li ha recuperati e ha intenzione di destinarli a vari centri di animazione dello stesso arenile oppure, più facilmente, di donarli a istituzioni che si occupano di bambini.

Giocattoli, dunque. «Mai vista una quantità di giocattoli gettati letteralmente via, anche nei rifiuti – dice Lovato – e non semplici oggetti di plastica da pochi euro, anche giochi e oggetti di un certo costo e soprattutto in buona parte in buono e ottimo stato: macchine, ruspe, secchielli, pinne, occhiali, il gioco della dama e chi più ne ha più ne metta». E se ciò è accaduto nella spiaggia principale dell’isola, è certo che altrettanto possa essere stato trovato anche dal personale degli stabilimenti della spiaggia della Costa Azzurra e di Pineta. A questo materiale abbandonato va poi aggiunto quello che i bagnanti hanno perso sulla sabbia, dalle monete a, sicuramente, qualche piccolo monile in oro a tanti occhiali, due paia anche da vista, che sono stati rinvenuti dai bagnini. In alcuni casi già riconsegnati agli stessi bagnanti che li avevano smarriti. Ma i metaldetector non demordono... —


 

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