Grado, bonifica amianto in laguna per casoni e valli da pesca
Il progetto microhabitat della Provincia di Gorizia sbarca in laguna per smaltire l’amianto dai casoni e dalle valli da pesca. L’amministrazione provinciale ha già inserito una specifica posta in bilancio. Analoga posta verrà deliberata anche dal Comune di Grado, direttamente coinvolto nell’iniziativa.
Potrà così essere smaltito l’amianto dei tetti dei casoni (in realtà si tratta di piccole abitazioni) di Punta Sdobba, uno splendido piccolo villaggio di pescatori che ha alcuni “nei”. Il primo intervento, dunque, riguarderà lo smantellamento dei tetti in eternit. C’è poi la necessità di ristrutturare alcuni costruzioni, mentre è indispensabile sistemare adeguatamente il porticciolo riordinando anche gli ormeggi. Della situazione se n’era reso conto personalmente il sindaco Edoardo Maricchio, poco dopo essere stato eletto, in occasione di un giro di ricognizione sul posto. L’assessore provinciale Mara Cernic, che si occupa direttamente dell’iniziativa della Provincia portata avanti con grande successo già da tre anni, afferma che la decisione di sbarcare in laguna è molto significativa e importante sia sotto l’aspetto ambientale, sia paesaggistico, elementi estremamente rilervanti anche per il turismo.
«Il nostro scopo – afferma Mara Cernic – è quello di incentivare i proprietari allo smaltimento e al ripristino dei luoghi caratteristici, in specifico quest’anno l’ambiente lagunare gradese. Questa operazione consentirà anche di far lavorare alcune ditte specializzate». È chiaro, dunque, che parte di questa operazione dovrà necessariamente coinvolgere sotto l’aspetto finanziario i proprietari o i concessionari dei circa 130 casoni e delle valli da pesca.
Non essendo stata ancora fatta una cernita precisa, non sapendo cioè se qualcuno ha già provveduto alla rimozione e allo smaltimento dell’amianto, al momento, tra Provincia e Comune sono stati previsti complessivamente e indicativamente 50mila euro.
Proprio ieri mattina l’assessore Cernic si è incontrata in Comune con l’assessore Emiliano Gordini e il dirigente Adrea De Walderstein per esaminare l’intervento di bonifica che prenderà sicuramente avvio nel corso dell’anno, dopo aver verificato le necessità e aver esperito il bando di gara al fine di individuare le ditte idonee allo smaltimento. Ma non è solo il Comune interessato all’operazione. «Quando decidiamo di partire con i progetti “microhabitat” – afferma ancora l’assessore Cernic - coinvolgiamo, come abbiamo fatto a Cormons, Savogna e Mariano, anche le comunità locali. Nello specifico i Graisani Palàù e l’Associazione Vallicoltori». L’operazione prevede l’intervento pubblico per lo smaltimento, ma il rifacimento a carico del proprietario o concessionario. «Provincia e Comune – spiega l’esponente provinciale - hanno previsto l’assegnazione, nel limite del possibile, di incentivi sia per lo smaltimento e sia per il ripristino».
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