Grado, blitz degli ombrelloni al tramonto in spiaggia
GRADO. Oltre 200 fra ombrelloni, lettini e sdraio sono stati sequestrati l’altra sera dagli uomini dell’Ufficio Circondariale marittimo di Grado comandato dal tenente di vascello Elisabetta Bolognini. Un blitz in piena regola scattato al tramonto che ha interessato il tratto libero della spiaggia principale in zona Sacca, più o meno di fronte al palazzetto dello sport.
È l’area non a pagamento che inizia dopo lo stabilimento della Lanterna Verde in direzione Pineta. Verso le 21 un camion, utilizzato per il trasporto delle attrezzature sequestrate, è uscito dal comprensorio balneare, esattamente dall’ultimo ingresso della spiaggia, quello in corrispondenza con viale Martiri della Libertà. Un’operazione che, per il trasporto del materiale, ha coinvolto anche i dipendenti del Comune di Grado.
Ma perché questo sequestro che ha colto di sorpresa tutti (o quasi) i bagnanti, visto che mai era stato fatto in precedenza? La motivazione è molto semplice: occupazione abusiva di un tratto di litorale. In sostanza c’era chi, i proprietari degli ombrelloni e delle sdraio, andava a costruirsi quotidianamente un piccolo stabilimento privato. E lo faceva senza pagare un biglietto o una concessione, ma semplicemente lasciando il proprio lettino sulla sabbia per il giorno dopo...
«In analogia a quanto effettuato durante il periodo invernale con l’operazione “Spiagge Pulite” che aveva portato al sequestro di una cinquantina di beni abusivi tra natanti e gavitelli – precisa il Comandante Bolognini – l’Ufficio Circondariale marittimo, in sinergia con l’amministrazione comunale di Grado ha operato al fine di garantire la corretta e libera fruizione del demanio marittimo unitamente alla tutela dell’ambiente marino costiero, restituendo alla collettività il bene mare e la fruibilità delle spiagge e, nel contempo, colpendo penalmente chi, in maniera arbitraria, li aveva sottratti all’uso pubblico».
E già perché nello specifico si tratta di occupazione abusiva di area demaniale. Un reato penale a tutti gli effetti e non di poco conto.
A finire nel mirino, per la quasi totalità, sono state le attrezzature balneari di proprietari di seconde case che, in quella zona di Grado, hanno la propria abitazione. Lasciavano ombrelloni e lettini anche di notte per comodità, in modo da non trascinarli a casa, e soprattutto per avere certezza di mantenere sempre lo spazio migliore e libero in spiaggia. Tanto che ormai si erano formati dei veri e propri gruppi di amici dell’estate...
Peccato che l’ordinanza comunale parli chiaro: la balneazione, intesa anche come utilizzo dell’arenile prevede che “sulle spiagge al pubblico uso, gli utenti balneari potranno impiegare soltanto ombrelloni, sedie a sdraio e altro materiale simile portatile che non potrà essere ivi lasciato oltre il tramonto, non più tardi delle ore 19”.
Dunque, all’incirca fino al tramonto è possibile posizionare nelle spiagge libere tutte le attrezzature private da spiaggia che si vogliono. Prima del tramonto va però tutto smantellato altrimenti si rischia grosso, anche se gli habitué già contestano come non ci sia alcuna tabella a indicare i contenuti dell’ordinanza.
Ma una spiaggia libera deve essere tale e al mattino chi arriva per primo occupa lo spazio che desidera, trovando l’arenile senza ombrelloni o quant’altro. Niente spazi “prenotati” e occupato in pianta stabile, magari per tutta la stagione...
E non erano mica pochi: 80 ombrelloni, altrettante sdraio e 40 lettini. A carico delle persone interessate al provvedimento, oltre al sequestro delle attrezzature, c’è anche una denuncia penale e la sanzione che sarà stabilita dalla magistratura. Ma per Circomare sarà difficile identificare i proprietari, almeno che non si facciano avanti per reclamare ombrelloni, lettini e sdraio. La denuncia sarà comunque inoltrata alla Procura, a carico di ignoti.
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