Gradisca, vincite fantasma in una sala scommesse

Non sono state pagate le puntate effettuate a causa di un “disguido tecnico” Il titolare dell’agenzia: «Io non c’entro, decisioni prese dalla casa madre inglese»
Di Luigi Murciano

GRADISCA. Vincite-fantasma in una sala scommesse di Gradisca. È accaduto nell’agenzia gradiscana della Stanleybet, gigante britannico delle scommesse sugli eventi sportivi. A quanto si è appreso, sette puntate vincenti su alcuni incontri dei recenti US Open di tennis non sarebbero state pagate dalla casa madre a causa di un non meglio giustificato “problema tecnico”. Spiegazione che, oltre a non convincere, ha scatenato l’ira dei giocatori: a Gradisca è stato diffuso un polemico e anonimo volantino che parla di “imbroglio” e invita esplicitamente la cittadinanza a evitare di effettuare scommesse sportive nella filiale di via Battisti. «Questi signori – si legge nel volantino – si permettono di annullare scommesse già vincenti per evitare di pagare somme da milioni di euro (in tutta Italia, ndr). Ci hanno annullato delle vincite e hanno facoltà di poterlo fare per regolamento dicendo che il sistema informatico ha commesso un errore nelle quote. Un imbroglio bello e buono».

Con loro somma sorpresa, in pratica, gli scommettitori che si sono presentati all’agenzia per riscuotere la vincita su alcuni incontri di tennis, si sono visti pagare la schedina vincente a quota 1: in sostanza gli è stato rimborsato quanto avevano puntato, e non la quota prevista alla vigilia dell’evento e sulla quale avevano investito i propri soldi. Le mancate vincite andrebbero da un minimo di 2 euro sino a cifre ben più considerevoli, oltre 700. Rapportata su scala nazionale, la cifra “risparmiata” da Stanleybet grazie al fantomatico disguido potrebbe essere in effetti molto vicina ai sei zeri.

Siamo andati a verificare l’accaduto all’agenzia di via Battisti. Il responsabile, Salvo Musumeci, è sconsolato. «Sono impotente. Io non sono altro che un trasmettitore di dati – spiega -. Sono titolare della sola licenza della sala giochi, ma non sono io ad avere potere decisionale sulle scelte della compagnia. Mi limito a trasmettere le puntate e gli eventuali mandati di pagamento alla sede centrale di Stanleybet. Sì, corrisponde al vero che alcune giocate sono state annullate. Da regolamento la compagnia può annullarle in caso di errori o disguidi tecnici. Di certo gli scommettitori non l’hanno presa bene. Ma non ci sto a farmi dare del ladro perchè non ho alcuna responsabilità diretta sull’accaduto. Peraltro – conclude - l’attività sta rischiando un grave danno economico e di immagine. In seguito a questa vicenda ho notato un netto calo di clienti. Vivo a Gradisca da 15 anni e ho investito su questa professione. Sono una persona onesta e non voglio che mio figlio si senta dire che suo padre è un imbroglione».

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