Gradisca, rivive la “Bergamas”

Oggi l’inaugurazione della ristrutturata sala civica. Si accendono anche le luminarie natalizie
Di Luigi Murciano
Bumbaca Gorizia 05.12.2013 Sala Bergamas - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 05.12.2013 Sala Bergamas - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. Giustizia è fatta. Dopo anni di degrado evidente nonostante la sua incessante attività culturale, la facciata della sala civica Bergamas di Gradisca è finalmente restituita all'antico splendore. Anzi, è restituita alla città con rinnovato valore estetico. L'inaugurazione della rinnovata sala Bergamas “lancia” anche il Natale gradiscano: apertura alle 17.45 con l'accensione delle luminarie. Poi alla Bergamas spettacolo di danza con le scuole Nueva Clave ed Axis e quindi la presentazione del libro di Giuseppe Salamone, “Bagliori dal passato” con la presenza dell'on. Giorgio Brandolin.

Per oltre 30 anni lo spazio culturale di via Bergamas ha sostanzialmente fatto le veci del Teatro Comunale, prigioniero di un cantiere senza fine durato tre decenni. E la Sala Bergamas continua anche oggi a essere la sede privilegiata dell’offerta culturale cittadina, con una programmazione che occupa praticamente 300 giorni l’anno. Quella facciata ormai in pezzi era dunque un'autentica ferita per il centro storico. La nuova facciata è monocroma, di un grigio ferro impreziosito da alcune luci incastonate nelle volte d'ingresso del "piccolo teatro" gradiscano. Il concept è del gradiscano Mario Palli, uno degli artisti regionali più rinomati anche all'estero.

Antonio Bergamas, al quale è intitolata la sala, è uno dei simboli della Patria: aveva disertato dall'esercito austriaco per unirsi a quello italiano ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo fosse ritrovato. A sua madre, la gradiscana Maria, venne affidato il compito di rappresentare tutte le madri italiane che avevano perso un figlio durante la Grande guerra e che non ne conoscevano il luogo della sepoltura. Maria fu chiamata nella basilica di Aquileia a scegliere il corpo di un soldato fra undici salme di caduti non identificati. Si accasciò, sovrastata dal dolore e dall’emozione, all’altezza della decima bara, che venne dunque scelta e portata solennemente a Roma con grande partecipazione di folla posta all’Altare della patria all’interno del monumento al Milite ignoto.

Questa sera, come si diceva, anche la presentazione del libro “Bagliori dal passato. La straordinaria e inquietante avventura del cantastorie che sognò un trono”. È questo l'eloquente titolo dell'ultima fatica letteraria di Giuseppe Salamone, psico- terapeuta e uomo politico gradiscano che da sempre coltiva un fertile amore per la scrittura. Dialogherà con l'autore il parlamentare Giorgio Brandolin.

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