Gradisca punta sulla ristorazione con nuovi debutti e tante conferme

Da La Corte di via Ciotti alla storica pizzeria Leon d’Oro Alle Viole si affida alle specialità della Laguna di Marano
Bumbaca Gorizia 18_09_2019 Ristorante Alle Viole © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 18_09_2019 Ristorante Alle Viole © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



C’era una volta una Gradisca che faceva presenza fissa nelle guide specializzate di settore. La cittadina della Fortezza sino ad una ventina di anni fa vantava almeno tre, quattro tappe obbligate per gli eno (e) gastronauti dal palato fino. Poi una lunga crisi, che aveva di fatto quasi sparire la ristorazione di livello da Gradisca ed in particolare dal suo centro storico. Ma il vento, finalmente, sta cambiando.

Tra locali storici che non hanno perso la capacità di rinnovarsi nella tradizione e scommesse più recenti, si scopre che tutto sommato il settore sta vivendo una seconda giovinezza. Complice – ne riferiamo a parte – anche una “new wave” di turismo proveniente in particolare dall’estero che, mai come quest’estate, ha dimostrato di avere inserito Gradisca (sia pure per una presenza mordi e fuggi) nel suo travel plan. Un segnale positivo viene certamente dal salotto pedonale di via Ciotti, dove dalla scorsa primavera ha debuttato un nuovo ristorante: “La Corte”, che nella suggestiva cornice di palazzo Strassoldo (uno dei più antichi della città) ha raccolto l’eredità del predecessore “Piccola Vienna”. A scommetterci è stato Massimiliano Silvestri, originario di Romans, assieme alla sua Veronica.

«Ho ereditato la passione per questo lavoro dai miei genitori, che gestivano il “Giardinetto” nel mio paese – racconta – e anche se sinora il mio lavoro era stato totalmente un altro, non ho mai smesso di inseguire il sogno di avere un’attività tutta mia. Gradisca è splendida, mi è sembrata la piazza ideale. Il pedonale? Se valorizzato è un valore aggiunto, me ne sono accorto quest’estate quando ho notato anche io la presenza di numerosi stranieri». Il locale propone sia carne che pesce e guarda con attenzione ai prodotti “made in Fvg” e alla tradizione. Ad appena pochi passi, La Ghironda di Luca e Marco Marizza, ha tenuto alta la bandiera in via Ciotti. «Con i nuovi vicini i rapporti sono ottimi – dicono –: più giro c’è e meglio è per tutti, la concorrenza fa bene e se necessario ci aiutiamo». Sempre in via Ciotti è storia il Leon d’Oro, la più longeva pizzeria della Destra Isonzo che propone anche cucina. Più lontano dal salotto cittadino i due locali dal maggiore pedigree e che vivono una seconda giovinezza: lo storico “Ponte”, guidato con passione ed eleganza dalla “signora” della ristorazione gradiscana, Adriana Rizzotti con il figlio Luca nei panni di chef in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, e “Alle Viole” di via Gorizia, da 3 anni ormai totalmente rilanciato con recensioni lusinghiere dal maranese Giorgio Dal Forno e le specialità della Laguna di Marano.

Se l’enoteca Serenissima rimane per ora malinconicamente chiusa, poco distante invece il Mulin Vecio continua ad essere richiestissimo dai visitatori che raggiungono Gradisca per la prima volta (gli altri vi fanno certamente ritorno). In piazza Unità un ottimo pasto veloce è possibile da Cris, locale che abbraccia sia la tavola calda che proposte di cucina e di pizzeria, anche se il locale è oggi in vendita. Poco distante, nel rione Mercaduzzo, Al Pellegrino si è inventato una nuova sfida affiancando al ristorante-pizzeria anche la vendita di prodotti gluten-free per i celiaci, mentre il sempre gradevole ristobar Al Parco propone alcuni piatti tipici della tradizione austriaca come goulash, wienerschnitzel e lubljanske. Nei borghi si fanno onore un agriturismo, Ai Feudi, e la trattoria La Baracheta di via Palmanova, oltre che le pizzerie (con ristorante) Novecento, Bella Napoli, Rusticana e Speedy, quest’ultima specializzata nelle consegne a domicilio. —



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