Gradisca piange il suo “Pascià”: morto a 57 anni Andrea Blason

Commozione per la scomparsa del titolare della gelateria sulla regionale 305. Imprenditore dai modi gentili ed eleganti gestiva il locale da oltre trent’anni

GRADISCA. La cittadina della Fortezza dice addio ad Andrea Blason, imprenditore dai modi gentili ed eleganti. Già duramente messa alla prova da questi giorni di emergenza nazionale, Gradisca in queste ore ha appreso con sentimenti di dolore e profondo sgomento la notizia della prematura scomparsa del titolare del bar-gelateria “Al Pascià”. Aveva 57 anni e a portarselo via, in modo subdolo e repentino, è stato uno di quei mali che non lasciano scampo.

Andrea Blason è morto nella propria abitazione, circondato dall’affetto dei propri cari. Il dovere di informare correttamente i nostri lettori impone una precisazione forse fredda, ma necessaria per bloccare sul nascere le preoccupazioni di alcuni, inelegantemente rimbalzate anche sui social: il Covid-19, in questo caso, non c’entra proprio nulla.

È stata una vita dedicata al lavoro, quella di Blason. Originario di una famiglia doc del Borgo Basiol, già a 14 anni ha avuto la sua prima esperienza professionale come apprendista all’hotel Astoria di Grado. E ad appena 18 anni, chiaro segno di talento imprenditoriale, ha aperto la sua prima attività: la gelateria “Papaia” a Lignano.

La sfida – vinta – della sua vita è stata però quella dell’elegante bar-gelateria “Al Pascià” lungo la regionale 305. Blason ha aperto il locale nel 1990, caratterizzandolo con un raffinato stile orientale. Galeotto un viaggio in Marocco, che lo aveva fatto innamorare di quella cultura e di quei colori e atmosfere che ha saputo ricreare nella propria attività.

Altra splendida intuizione fu lo spazio piscina inaugurato nel 1997. Fu una manna, per una cittadina che ha sempre rimpianto la chiusura dell’impianto comunale. Grazie ad Andrea i gradiscani, e non solo, hanno potuto di nuovo contare su un luogo di incontro dove affrontare la canicola estiva mangiando un buon gelato artigianale – il grande amore di Blason – o sorseggiando un aperitivo. Uno spazio anche a misura di famiglia, perfetto per le feste di compleanno di decine e decine di bambini e ragazzi gradiscani.

«Garbato, grintoso, incapace di stare fermo un attimo», lo descrive Jasmina, la compagna di una vita. Ed è proprio così: Andrea Blason aveva una parola per tutti, che fosse una frase gentile o una battuta spassosa, anche con le signore che alla domenica dopo la messa nella vicina chiesa di San Valeriano consumavano rigorosamente da quel ragazzo alto ed educato l’aperitivo o il caffè. «Ci lascia una grande persona – lo ricorda commossa Teresa Prete, titolare del “Forno Storico” e amica di sempre – capace di lasciare un ricordo indelebile. È stato un punto di riferimento per la nostra comunità». 


 

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