Gradisca, non pagate a Iris fatture per mezzo milione

Il debito del Comune è stato accumulato tra il 2005 e il 2010. Il caso segnalato alla Corte dei conti. Il “buco” sarà coperto con l’avanzo di amministrazione
Di Luigi Murciano
Bumbaca Gorizia 28.09.2011 Gradisca, Consiglio comunale e Prot Civile - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28.09.2011 Gradisca, Consiglio comunale e Prot Civile - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. Nuova, pesante grana finanziaria per il Comune di Gradisca. L’ente ha maturato un debito di poco meno di 485mila euro nei confronti di Ambiente Newco (ex Iris) per i servizi di igiene ambientale svolti nel periodo fra il 2005 e il 2010. La causa? Tanto semplice quanto scioccante: molte delle fatture emesse dalla società incaricata della raccolta e smaltimento rifiuti, pur comparendo nei documenti contabili, in realtà dall’ente comunale non erano mai state pagate. Un’ulteriore mazzata per Palazzo Torriani, già messo duramente in difficoltà nel corso del 2012 dagli accertati comportamenti illeciti dell’ex responsabile dei Servizi finanziari Ermenegildo Toso.

A quella vicenda sembra dunque potersi aggiungere un nuovo, clamoroso filone. Gli uffici comunali, che in queste settimane hanno lavorato duramente per ricostruire la natura delle pendenze maturate con Ambiente Newco, sono ora tenuti ex lege a trasmettere tutta la documentazione alla Procura della Corte dei Conti, che dovrà accertare le responsabilità relative a questa violazione degli impegni di spesa assunti dall’ente. A sentire i tecnici comunali, non dovrebbe comunque configurarsi un danno erariale. In buona sostanza, volendo essere il più semplici possibile, ai cittadini gradiscani non è stata sottratta una lira. Semplicemente, hanno usufruito di un servizio che poi non è stato pagato da chi avrebbe dovuto farlo per loro.

La notizia, circolante ormai da diverse settimane, ha finalmente rivestito i crismi dell’ufficialità nella seduta del consiglio comunale. Quando, cioè, la giunta Tommasini ha presentato all’assemblea civica il punto relativo al riconoscimento di un debito fuori bilancio con la società Ambiente Newco. Le ricostruzioni della Ragioneria comunale hanno accertato, nella fattispecie, una posizione debitoria di oltre 680mila euro nei confronti dell’ex Iris, a fronte di una posizione creditoria di 195mila. Non essendovi a bilancio risorse adeguate che siano state impegnate per garantire la copertura di tale pendenza, alla giunta non è rimasto che riconoscere il “buco” fuori bilancio.

Come sarà tappato? Il Comune, a quanto emerso, dovrà ricorrere all’avanzo di amministrazione di 420mila euro, più altri 60mila di entrate correnti. Inutile sottolineare come la vicenda abbia scatenato un caldissimo dibattito in aula. Il punto è passato con il solo voto contrario del Pdl, ma altri consiglieri – sia di minoranza che di maggioranza – hanno espresso voto favorevole “solamente per senso di responsabilità”. Bocciarlo, infatti, avrebbe potuto avere conseguenze difficili anche solo da immaginare: il Comune avrebbe continuato a essere inadempiente rischiando che Ambiente Newco potesse sospendere il servizio rifiuti. Una responsabilità che i consiglieri non hanno certo voluto prendersi.

Grida allo scandalo Claudio Verdimonti, della lista Cittadini: «È da marzo che queste cifre sono note. Ci sono voluti 9 mesi per avere dati che Iris ci ha dato in 2 ore. Pigrizia? Incapacità di cercare i dati? Cosa si è cercato inutilmente di coprire? Politicamente vi sono delle responsabilità. E chi sa, dovrebbe parlare. Incalza il sindaco anche una forza politica che lo sostiene, l’Idv del consigliere Grandi: «Non possiamo aspettare la Corte dei conti: lei per primo per rispetto dei cittadini dovrebbe pretendere di accertare le responsabilità». Provato ma combattivo, il sindaco si è difeso strenuamente: «Incredibile si possa anche solo pensare che vi sia una corresponsabilità di noi amministratori in tutto questo. Qualcuno ha parlato addirittura di favoritismi a fini elettorali. Ne risponderà nelle sedi adeguate. Abbiamo le mani e la coscienza pulite». Concetto espresso anche da Skocaj (Pd) e Sciapeconi (Rinnovare): «La buona fede della giunta è testimoniata dal fatto che oltre al debito è emersa dal nulla anche l’esistenza di 200mila euro di crediti. Soldi che di questi tempi avrebbero fatto molto comodo».

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