Gradisca, medico inciampa in strada e fa causa al Comune
GRADISCA Tornano a far discutere le condizioni della pietra arenaria che costituisce la pavimentazione del centro storico pedonale di Gradisca d’Isonzo. Una pericolosità riconosciuta anche dalla stessa amministrazione comunale: all’occhio più attento non sarà sfuggito, a cavallo fra il vecchio e il nuovo anno, la comparsa di una segnaletica verticale che, nell’elegante via Ciotti, si estendeva dall’inizio della promenade sino più o meno la farmacia. Il motivo è presto detto: l’ennesimo ruzzolone sulla pietra sconnessa. Episodio che ha avuto per sfortunato protagonista il medico Arnaldo Selmi, che ha scritto al sindaco per denunciare l’accaduto.
«Dopo essere inciampato sono caduto a terra battendo il volto e riportando una vasta contusione e distorsione della mano e del polso e soprattutto l’emicostato sinistro – racconta Selmi –. Persistendo i dolori, nei giorni scorsi ho deciso di eseguire privatamente un’ecografia, da cui risultano fratture costali multiple recenti con dislocazione dei monconi». Un ortopedico, fa sapere il cittadino, quantificherà l’entità del danno. «Il dissesto del selciato comporta la responsabilità oggettiva del Comune ex articolo 2051 per mancata manutenzione. Mi risultano altri casi di cadute per la stessa ragione», conclude il medico.
Il tema della “vulnerabilità” – chiamiamola così – della pavimentazione del centro storico gradiscano non è certo una novità. Delicata, scivolosa, e con una pericolosa tendenza a “sfilarsi” dalla propria sede. Negli anni ne abbiamo dato conto in molte occasioni. «Ci siamo interessati al caso del dottor Selmi e la prima cosa che mi sento di fare è augurargli una pronta guarigione – così l’assessore ai Lavori Pubblici, Alessandro Pagotto –. Corrisponde al vero che in tre punti qualche singola piastrella, forse cinque in tutto, è uscita dalla propria sede. Assieme agli uffici siamo al lavoro per comprendere le cause. Di certo – assicura Pagotto – a bilancio esiste una posta per la manutenzione stradale e queste situazioni saranno certamente corrette perché è una questione di sicurezza che non deve ripetersi».
Diverso è, secondo l’assessore, il problema relativo non all’uscita di sede, ma al deterioramento delle pietre del centro, particolarmente visibile ad esempio in piazza Unità. «Questa sembra essere più una caratteristica fisiologica dell’arenaria, specie a 15 anni dalla sua collocazione. Un aspetto di decoro, ma non di sicurezza».
Nel 2017 la giunta Tomasinsig aveva disposto un vero e proprio check-up sullo stato di salute della pavimentazione. Erano stati effettuati prelievi “in contraddittorio”, ovvero alla presenza dei tecnici dell’amministrazione, del collaudatore e della direzione lavori dell’epoca. Le conclusioni di quell’iniziativa non sono mai state rese note. I lavori di realizzazione del centro storico pedonale si erano svolti fra il 2007 e il 2010 e avevano portato alla posa della pietra arenaria prima in via Ciotti, quindi in via Bergamas e piazza Unità d’Italia, per una spesa complessiva di oltre 2 milioni e mezzo di euro. –
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