Gradisca, lite tra società sul veglione al PalaZimolo

L’organizzazione della festa del 31 dicembre fa riemerge le vecchie ruggini tra Itala San Marco e Torriana. I biancoblù contestano l’agibilità dell’impianto. I gialloblù ribattono: «È solo una cena sociale»
Di Luigi Murciano

GRADISCA. Il veglione di Capodanno rinfocola a Gradisca una rivalità fra Itala San Marco e Torriana che pareva sopita da anni. Certo, sono ben lontani i tempi pioneristici in cui le due società sportive si contendevano l’egemonia cittadina (e non solo). Eppure qualche sprazzo campanilistico del tempo che fu pare essersi risvegliato. Le parti si affretteranno a negare o minimizzare, fa parte del gioco: ma è stato impossibile non intercettare la ruggine d’altri tempi fra le società più gloriose (e meritorie) della Fortezza. Il casus belli? Il veglione che la Torriana intende organizzare il 31 dicembre al PalaZimolo. Una tradizione che, i gradiscani più o meno attempati ricorderanno, era proprio uno dei cavalli di battaglia degli avversari di un tempo (o di sempre?), l’Itala San Marco per l’appunto, al pari dell’altrettanto consueto “Ballo delle Bambole” di Carnevale che la stessa società biancoblù organizzava per i bimbi, sempre al palasport. Due usanze che nel tempo erano andate svanendo, anche se la festa carnascialesca da alcuni anni ha rivisto la luce, seppure in altra location. Troppi gli oneri organizzativi: dalla manodopera, alle finanze, ai permessi. Soprattutto questi ultimi: con un PalaZimolo da tempo immemore fuori norma, e in attesa di corposo restauro, l’organizzazione di grandi eventi in quell’impianto pareva ormai lettera morta. Da qui le perplessità di alcuni dirigenti dell’Ism sul nullaosta al Veglione dei rivali. «A noi il permesso di organizzare al PalaZimolo il Ballo delle Bambole è stato negato in quanto l’impianto non risultava idoneo. Come mai per un evento che richiamerà lo stesso numero di persone il nullaosta potrebbe essere concesso?» Dal canto suo la Torriana si dice tranquilla: sono state seguite tutte le procedure consigliate dagli uffici comunali. Inevitabile dunque sentire palazzo Torriani: «Bisogna partire dal presupposto – spiegano gli amministratori – che l’evento proposto dall’Ar Torriana si configura come una cena sociale, e quindi inibita al pubblico. Questo non significa che i dirigenti non dovranno ottemperare a tutta una serie di disposizioni sulla sicurezza, dall’affluenza sotto le 200 persone (ne sarebbero state dichiarate 190 ndr) le certificazioni relative al tappeto ignifugo a protezione del parquet. Se saranno rispettate, entro il 31 dicembre Ufficio tecnico e Polizia municipale potranno concedere il nullaosta stante l’assunzione di responsabilità degli organizzatori. Altrimenti la festa non si farà. Per gli stessi motivi – conclude il Comune - nessuna discriminazione è stata fatta nei confronti dell’Itala San Marco, dal momento che il Ballo delle Bambole si configura come pubblico e dunque sottoposto ad altre più restrittive disposizioni».

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